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Nel calcio gli episodi sono praticamente tutto.

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Tregare alla portata, neanche una vittoria, facile immaginare che i non idilliaci rapporti tra la triade Lotito-Tare-Reja, ricomposti solo in apparenza, avrebbero subìto un'altra, forse fatale, incrinatura. D'altronde, le immagini dei tre vicini in tribuna senza rivolgersi la parola tranne che in poche circostanze, tradivano tensione. Poi però è arrivato il gol e tutto è andato a posto. Ma se il presente resta un equilibrio molto fragile, il futuro tecnico della Lazio è quantomeno confuso. Il presidente continua ai microfoni a blindare Reja («non siamo alla ricerca di un nuovo allenatore») ma in pochi scommetterebbero sulla permanenza del goriziano. Si è scritto tanto di Zola, ma la verità è che negli ultimi giorni i contatti tra la società biancoceleste e l'ex «magic box» si sono un po' affievoliti. Tant'è che su radiomercato stanno risalendo le quotazioni di Mazzarri, che considera concluso il ciclo a Napoli, e Vincenzino Montella. Sì, proprio lui. Che da calciatore diede più di un dispiacere ai colori biancocelesti («però senza mai schernirci», si affrettano a specificare i tifosi) ma da allenatore ieri ha dato un'ulteriore spinta alla corsa Champions della Lazio fermando il Napoli. Le due parti si lanciano segnali da tempo. Montella ha già fatto sapere che non avrebbe problemi ad allenare la Lazio, Lotito - che non sceglie mai le parole a caso - ieri ci ha messo il carico da undici: «Montella è una persona intelligente, un ottimo allenatore - ha detto il presidente ai microfoni di Sky - e sa che nel calcio non c'è mai l'impossibile, bensì esiste la possibilità. Però queste sono chiacchiere da bar, perché né Montella è sul mercato né la Lazio cerca un allenatore. Se io dovessi rimanere presidente della Lazio sine die, potrebbe accadere che le nostre strade finiscano per coincidere». Insomma, da ieri l'ex aeroplanino ha anche l'investitura ufficiale per entrare nella rosa dei candidati alla panchina biancoceleste. Come lo è già anche in quella nerazzurra dell'Inter, tra l'altro. Si vedrà. Il presidente ha anche risposto alle accuse per il mercato scadente di gennaio: «Prima ci dicevano che avevamo troppi giocatori, la verità è che c'è stata una serie di infortuni che non potevamo preventivare. Alcuni di tipo traumatico, alcuni di altro genere che, dopo l'esperienza di quest'anno, faremo in modo non si ripetano». Sembra l'annuncio di una rivoluzione dello staff medico. Che sarà accompagnata da un mercato nelle intenzioni scoppiettante: «Prenderemo 3-4 campioni per potenziare la rosa». L'importante è centrare la Champions. Per Giovanni Lopez, in panchina al posto di Reja, il successo di ieri è un passo importante ma non decisivo: «Mancano troppe partite - ha detto - ma almeno ci siamo tolti dalla testa le ultime due sconfitte. Favoriti per il terzo posto? Sì, perchésiamo davanti agli altri con tre punti di vantaggio, ma ci sono altre nove gare, e sono tante».

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