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Giada Oricchio Stesso interesse, motivi opposti.

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Vienefuori un pari giusto nonostante il penalty non concesso nel finale al Napoli, stanco sì, ma colpevole di essere sempre piccolo con le piccole. Una gara che ricorda quelle di Bergamo, Catania, Cagliari. Radanovic porta in vantaggio i suoi, risponde Dzemaili. Tesser continua a non perdere contro Mazzarri e a incassare gol a ogni partita. Dopo la sventola contro la Lazio, il Novara si copre bene, fino a otto dietro la linea della palla, senza disdegnare le ripartenze, il Napoli avverte le gioiose fatiche di Champions. Ma non molla mai. A trazione anteriore con i fantastici quattro in campo dall'inizio. Hamsik arretrato in mediana al fianco di Dzemaili, e davanti Pandev largo a destra, Lavezzi a sinistra e Cavani centrale. Un poker mai visto questa stagione e poco provato in allenamento, un azzardo per recuperare terreno in campionato. Tesser sceglie un assetto prudente con cinque uomini sulla linea della difesa a cui spesso si aggiunge Radovanovic, in mezzo Rigoni a dettare i cambi di passo e davanti spazio a Mazzarani e Rubino. Come già fatto in passato, i piemontesi iniziano con grande intensità senza lasciare varchi agli avversari che attendono il momento giusto per colpire. La prima occasione è per Maggio su iniziativa di Lavezzi, ma l'esterno, invece di concludere, serve all'indietro Cavani che non se lo aspetta. Risponde subito il Novara con Gemiti, De Sanctis è la solita saracinesca. Al 26' è di nuovo il Napoli ad avere un'altra possibilità con il Matador, provvidenziale l'intervento di Ujkani. Il buon ritmo rende la partita interessante, con altre opportunità per parte: prima azione su schema con Maggio (equilibrato il duello sulla sua fascia con Gemiti) che di testa dà l'illusione del vantaggio e poi Rubino che non aggancia per un soffio davanti al portiere azzurro. Sulla destra Pandev e Maggio si pestano un po' i piedi anche se il macedone eccelle nell'organizzare il contropiede. Ma «scompare» quando Tesser gli mette alle calcagna Dellafiore. Non si va oltre lo 0-0 prima del riposo. Dalle fughe in velocità del Pocho nascono i suggerimenti per un Cavani troppo smanios: vuole segnare, ma la frenesia lo tradisce. Male lontano dalla porta, fa fatica come a Villareal ed esce per Mascara, l'uomo a cui è interessato per gennaio anche il Novara. Ci si aspetta un calo fisico dei piemontesi e invece, non solo, reggono davanti alle insistenze dei napoletani che non trovano l'ultimo passaggio, ma vanno in vantaggio (25' s.t.) con un destro potente di Radovanovic su punizione, poi sostituito da Porcari. Preso lo schiaffo, il Napoli inizia a giocare come sa e Mazzarri opta per un assetto iperoffensivo: Zuniga rileva Aronica e Inler, Dossena. Il «mago» toscano ha di nuovo ragione: Lavezzi porta scompiglio tra gli avversari, Hamsik cicca il pallone, Dzemaili no. Secondo sigillo per lo svizzero in una settimana,mancavano i suoi gol, aveva detto Mazzarri. Stanno arrivando. A pochi secondi dalla fine, Pandev viene atterrato in area da Ujkani. De Marco non se la sente di concedere il rigore solare e fischia con qualche secondo di anticipo. Pari che non accontenta nessuno.

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