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Una sfida da primato

Miroslav Klose della Lazio

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Abiti di gala per il sabato degli anticipi, che l'Europa autentica nobilita, offrendo un presente sontuoso e una parentesi infrasettimanale da grandi prospettive per l'Italia. La Lazio, capolista con quell'Udinese che nessuno si azzarda più a definire un intrusa nella corsa ai traguardi più prestigiosi, difende il suo primato dall'assalto che, in contemporanea, proverà a portarle il Milan impegnato a Firenze. Tutto con l'etichetta della provvisorietà, in attesa del 29, quando a Napoli scenderà la Juventus per il recupero, dopo la sosta forzata imposta dal nubifragio in Campania, che aveva fatto scalare i bianconeri al quarto posto dopo un inizio molto incoraggiante. La trasferta al San Paolo rappresenta per la Lazio non soltanto la difesa di ambizioni salite al massimo livello, ma anche l'occasione per una rivincita dopo l'autentico furto sofferto nella stagione scorsa, un iniqua frenata che avrebbe condiziionato il finale di campionato della formazione che Edy Reja aveva costantemente mantenuto in zona Champions. Quel gol di Brocchi che soltanto la terna arbitrale non aveva visto, oltre a decisioni almeno discutibili, la rabbia, legittima, per una sconfitta illegittima. Ho ascoltato le parole di Mazzarri, per una volta condivisibili, sui reduci dalla parentesi internazionale con relativi, precari viaggi di ritorno. «Non posso allenarli, al massimo un lavoro defatigante», ha detto il tecnico toscano, sottolineando una situazione di disagio che molte squadre sono costrette a condividere. Tra queste, il danno più vistoso lo ha patito proprio la Lazio, che l'amichevole di Amburgo tra Germania e Olanda, ha privato di Klose, il suo Bancomat confortato da adeguato conto corrente. Giocatore insostituibile, il bomber tedesco, una fonte inesauribile di reti decisive, ma anche un insospettabile apporto di quantità alla manovra della squadra. Con Andrè Dias indisponbiile al pari di Kozak e del lungodegente Mauri, Biava in dubbio e Lulic reduce dalle fatiche e dalla delusione per la sua Bosnia, Reja deve arrangiarsi, la panchina che sembrava pletorica si è fatta stretta, il peso dell'attacco affidato a Cisse, che ha smarrito la via del gol dopo il promettente avvio e sarà animato da accesa volontà di riscossa, Sculli garantisce solida collaborazione all'unica punta autentica. Nel Napoli, da verificare le risorse superstiti dei reduci dal Sud America, motivazioni particolari per Lavezzi, che alla Lazio non ha mai fatto gol, ma che già contro l'Udinese un tabù lo aveva sfatato ritrovando la via della rete al San Paolo. Si è già detto del MIlan: in serata sarà ospite della Fiorentina, che sull'altare della devozione alla Nazionale ha già visto immolarsi Jovetic, il suo giocatore di più vivido talento. Allegri, Gattuso e Cassano a parte, ha l'organico al completo, non affretterà il rientro di Pato, la visita del Barcellona consiglia riposo per Seedorf. Aprirà nel pomeriggio Inter-Catania, l'alta classifica non abita a San Siro.

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