Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Daniele Palizzotto La cura Delio Rossi, la sfortuna e le sviste dell'arbitro Mazzoleni fermano la rincorsa alla vetta del Milan di Allegri.

default_image

  • a
  • a
  • a

AssentiVargas e Jovetic, Delio Rossi non può certo fare miracoli, anche se la mano del tecnico romagnolo già si vede. Dimenticato il 4-3-3 di Mihajlovic, contro il Milan la Fiorentina sperimenta il nuovo 4-3-1-2, con Lazzari a sostegno della strana coppia Cerci-Gilardino e un imperativo categorico: squadra compatta e molto corta, con undici giocatori dietro la linea della palla. Ciò che manca ancora alla nuova Fiorentina, soprattutto nel primo tempo, sono le ripartenze. E allora il Milan fa ciò che vuole, dominando il possesso palla (addirittura il 73 per cento nei primi 45') e occupando stabilmente la metà campo avversaria. Il piano studiato da Allegri è chiaro: aggirare la retroguardia viola con gli inserimenti sulle fasce di Abate e Antonini e sfruttare la potenza di Ibrahimovic. Il fuoriclasse svedese, però, preferisce spesso abbandonare l'area di rigore per contribuire allo sviluppo della manovra rossonera. Il risultato? Il quadrilatero magico Aquilani-Seedorf-Robinho-Ibra dà spettacolo con ripetuti tocchi di prima e inserimenti senza palla, ma Boruc termina il primo tempo con una sola parata all'attivo, al 42' sulla conclusione dalla distanza del trequartista olandese. Per la mole di gioco creata, sia chiaro, il Milan meriterebbe il vantaggio, tra l'altro trovato al 19': la combinazione Aquilani-Robinho-Ibrahimovic libera seppur involontariamente Seedorf davanti alla porta viola, l'olandese segna ma il gol è ingiustamente annullato per fuorigioco dall'arbitro Mazzoleni, che certo non ricorderà con piacere la partita di Firenze: tra rigori veri o presunti, falli e corner invertiti e segnalazioni errate dei guardalinee, il fischietto di Bergamo non ne azzecca una. Valutato il numero di occasioni potenziali create (conclusione inguardabile di Seedorf al 13', tacco al volo alto di Ibrahimovic al 23', splendido e sfortunato stacco aereo di Aquilani al 31' e tentativo impreciso di Robinho al 41'), Allegri non modifica l'assetto del Milan all'intervallo. Rossi, al contrario, sostituisce l'impalpabile Cerci con Silva nel tentativo di migliorare la produzione offensiva viola, limitata alla sola conclusione di Gilardino al 40'. Il copione della partita, però, cambia, perché il Milan cala dal punto di vista fisico e non riesce più a schiacciare la Fiorentina. E così dopo il pericoloso tiro al volo di Nocerino, che al 5' raccoglie una respinta da corner e sfiora il palo con Boruc battuto, la partita si spegne. Ci provano il fischiatissimo Montolivo e Lazzari da una parte, Ibra e Aquilani dall'altra, ma senza convinzione. Allegri capisce le difficoltà del Milan, fotografate al 28' da una splendida conclusione di Pasqual che spaventa Abbiati, e inserisce Pato e poi Emanuelson, ottenendo un sussulto al 32': proprio il brasiliano fa partire un destro potente, ma Boruc con un miracolo devia la palla sul palo e poco dopo si ripete sull'olandese. C'è tempo ancora per un'uscita di Boruc sui piedi di Pato e per l'ennesimo episodio dubbio in area viola, con il giovane Nastasic ingenuo nel trattenere il brasiliano. Mazzoleni non vede, la Fiorentina ringrazia.

Dai blog