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«Le schede Sim comprate dalla Juventus»

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Labattaglia è appena iniziata per lui e per gli altri condan- nati per associazione a delinquere la cui prescrizio- ne scade nel 2014 o nel 2016 (solo per il promotore, il capo dei capi insomma, Lucianone appunto). L'ex dg bianconero ai microfoni di Sky si sfoga dopo aver scelto il silenzio nell'immediatezza della lettura del verdetto: «È una sentenza già scritta, su questo non ho dubbi. So solo che contro il Chievo o l'Udinese non giocava Moggi ma la Juventus, non capisco il comunicato della Juve, sembra quasi che abbia giocato io e non era così assolutamente. Non c'è dubbio che io mi difenderò. La Juve è l'unica che ha perso due scudetti e deve riaverli, perchè li aveva vinti sul campo. Io parlavo di spionaggio industriale ancora prima che lo scandalo Telecom venisse fuori. Sapevo che ci spiavano: le schede straniere erano state comprate per coprire il mercato. Non era un'operazione fatta da me, la Juve le aveva comprate, poi alcune schede sono state eliminate e Fabiani è stato assolto. È stata una sentenza già scritta che non ha tenuto conto di tre anni di dibattimento, hanno fatto un processo con venti telefonate delle 170mila. Siamo al primo round, andremo all'appello sperando in in una giustizia vera, altrimenti dobbiamo sperare in quella divina». Ora solo un breve periodo di riposo prima di rituffarsi nella battaglia per dimostrare la sua innocenza. Per il resto c'è la sua amarezza ma anche quella dei prosciolti che dopo cinque anni d'inferno sono stati riabilitati dalla sentenza. Lui. Sal.

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