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Le tre spine di Prandelli

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Il ct azzurro prepara le due amichevoli con Polonia e Uruguay Ma sulla strada dell'Europeo ci sono infortuni, gaffe e polemiche

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Nonfossero bastati gli infortuni di Rossi e Cassano, entrambi più fuori che dentro al prossimo Europeo e le polemiche con i club sull'utilizzo dei giocatori, è arrivata anche la gaffe sul minuto di silenzio per le vittime di Genova che coinvolge uno dei suoi leader in campo:Montolivo. Se il ct dribbla l'imbarazzante argomento («ha riso perché aveva problemi di stomaco...»), è chiaro sul fronte Cassano. «Antonio già ci manca, ci siamo ritrovati e tutti insieme senza di lui abbiamo avvertito un'atmosfera strana - spiega il ct - e spero di riaverlo in tempo. Lui ha una gran voglia di giocarsi questo Europeo. Ma in ospedale glielo ho detto: se non ce la fai, viene con Carolina e tuo figlio, e fai gruppo». Dopo il fattore umano c'è quello sportivo, perché le due assenze pesano come un macigno sul futuro azzurro verso l'Europeo. «Fino a due giorni fa, quando sono andato a trovare Cassano in ospedale, non ho pensato minimamente a ridisegnare la nazionale, prevaleva l'aspetto umano. Ora però, senza Cassano e Rossi, certe scelte sono necessarie». E qui si parte con un'altra delle spine di Prandelli: come gestire al meglio Balotelli. «Col City ultimamente gioca decentrato a sinistra - spiega il ct - è arrivato il momento di dimostrare quale è il suo valore». Argomento molto complesso, soprattutto ora che non ci sono Rossi e Cassano e forse proprio per questo Prandelli cerca di non caricare di troppe responsabilità il ragazzo: «Non gli dirò nulla, meglio se gioca sereno». Quindi l'ultima bega del ct azzurro che per certi versi rischia di sentirsi accerchiato in casa: le polemiche con i club sull'utilizzo dei giocatori. «La polemica di Galliani sulla convocazione di Abate non mi tocca - attacca Prandelli - in questo momento il calcio ha bisogno di tutto meno che di polemiche: anzi, è il Paese che non ne ha bisogno. Anche questo è rispetto per le vittime. Vado avanti convinto che la maglia azzurra non sia mia, ma di tutti. E spero che tutti abbiano a cuore gli interessi della nazionale. Ma in fondo lo so: all'Europeo una nazione intera tiferà per noi, ora prevalgono gli interessi personali». Già, intanto di calcio se ne parla poco e Prandelli prova a riportare l'attenzione sull'argomento principe: l'Italia che venerdì andrà in campo contro la Polonia e martedì prossimo a Roma contro l'Udinese. La cosa certa è che Prandelli punterà ancora sulle qualità del suo centrocampo che si dovrà adattare alle caratteristiche del nuovo attacco. Dopo il forfait anche di Giovinco, sostituto ideale di uno dei brevilinei assenti, le coppie possibili sono Balotelli-Osvaldo o Pazzini-Matri. «Sono comunque tutti attaccanti moderni: nessuno è punta centrale. Mario ad esempio prima chiedeva sempre il pallone sui piedi, ora ha imparato i movimenti giusti e cerca la profondità». L'alternativa può essere Pepe (ala in un eventuale 4-3-3 o centrocampista nella mediana a quattro), senza dimenticare l'opzione «last-minute»:Totò Di Natale che il ct non ha ancora allertato ma sa di trovare «eventualmente» pronto.

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