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Nuovo colpaccio del Catania, ufficialmente l'ammazzagrandi.

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Anchequando è stato penalizzato dall'espulsione di Santana, il migliore fino a quel momento. L'ex viola è stato schierato centrale di centrocampo e, con lui, altri tre nuovi elementi tra difesa e attacco, i calcoli del turnover però non danno ragione a Mazzarri. Su un campo difficile, il Napoli sembra essere in giornata: un minuto di gioco e Cavani ritrova il gol dopo sei mesi di digiuno in trasferta. Fa il Matador, un piatto di sinistro sul primo palo al termine di un'azione innescata dall'ex di turno Mascara. Gli uomini di Montella reagiscono con ordine e pareggiano con Marchese in modo rocambolesco su rimpallo sfortunato di Zuniga. Gli ultimi scampoli del primo tempo cambiano il volto della partita: il possibile vantaggio di Lavezzi è fermato sulla linea da Bellusci a portiere battuto e subito dopo (42' p.t.) Santana prende il secondo giallo per un fallo su Ricchiuti, la sua prestazione ha fatto la differenza. L'espulsione è estremamente generosa e Celi non adotta lo stesso metro di giudizio per entrambe le squadre. Tre minuti della ripresa bastano al Catania per vincere con un gol di nuca di Bergessio e blindare il risultato difendendosi in dieci. Di contro, il Napoli non perde la sua identità e attacca con costanza tanto che l'inferiorità numerica quasi scompare. Si danna l'anima, Lavezzi che fa la barba al palo, mentre l'occasione di Dzemaili è fermata da Spolli. Gli azzurri sono poco cinici sotto porta e lo pagano, ma di fronte avevano un Catania che, al Massimino, fa la prima della classe, leggi il pari con la Juventus e le sconfitte di Inter e Napoli. La squadra allenata da Montella si candida ad essere la sorpresa più lieta di questo avvio di stagione. Gia. Ori.

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