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Il trionfo dei bibitari: «È la vittoria del gruppo»

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Holottato un po' con le gomme dopo la safety-car ma poi i pneumatici si sono stabilizzati e sono durati più del previsto permettendomi di riacquistare un margine su Lewis. È bello vedere che tutta la squadra continua a spingere con motivazione». Una vendetta consumata a freddo, quella contro la Corea dove l'anno scorso il motore della RB6 andò in fumo. Un ricordo ancora vivo nel campione: «Un anno fa ebbi un cedimento di motore che quasi mi compromise il Mondiale, oggi invece tutto ha funzionato benissimo. Ringrazio la Renault». Felice, e non potrebbe essere diversamente, anche Christian Horner, capo del team: «È fenomenale vincere nel giro di una settimana due titoli mondiali; il trofeo Costruttori è il vero premio per la squadra. La nostra forza è nell'affidabilità, nelle persone e nello spirito che non è secondo a nessuno in tutto il mondo della F.1». I festeggiamenti vanno avanti nonostante il controcanto di Webber che ha chiuso terzo con la vettura perfetta: «Sono deluso. Ho sbagliato a fare il pit stop assieme a Hamilton, forse mi sarei dovuto fermare prima». L'oggetto del desiderio, il secondo posto, è andato al pilota McLaren. Una corsa da applausi nonostante i problemi al volante: «Oggi Seb era fuori dalla mia portata. Mi accontento. La macchina ha iniziato bene, poi però ha avuto dei problemi alla parte anteriore dandomi grossi problemi di sottosterzo. Avevo tutti i miei interruttori di regolazione al massimo, anche il differenziale, per aiutare la vettura in curva e nel pit-stop mi sono fatto dare tutta l'ala che potevo all'anteriore. Mark mi ha raggiunto perché non ero veloce nelle curve». Ma, dopo tante corse con più ombre che luci, Lewis Hamilton is back. Gia. Ori.

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