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Ferrari dietro anche in casa

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Nelleseconde libere del Gp di Monza, inserito nei festegiamenti per i 150 dell'Unità d'Italia, ha preceduto Hamilton, primo al mattino, di soli 36 millesimi (1'24”010). La supremazia dell'antipatica Red Bull è chiara e difficilmente troverete un bookmaker pronto ad accettare scommesse su chi sarà in pole (qualifiche oggi a partire dalle 14 su Rai2 e Gp domenica alla stessa ora su Rai1). Dodici su dodici sono andate al team anglo austriaco, oggi è in palio la tredicesima. «La macchina è ok, ma qui la McLaren vola, sembra la squadra da battere» ha detto il tedesco campione in carica e in fieri. In effetti il team di Woking ha strabiliato: velocissimo nella prima manche e francobollato a Vettel nella sessione pomeridiana. Non ha mai vinto a Monza, Hamilton. Sembra determinato a farlo adesso tra i mugugni del popolo ferrarista. «Possiamo battere i campioni» ha detto l'inglese. Basterebbe che non ne combinasse una delle sue. Resuscita lì davanti anche Schumacher, terzo tempo, mentre Webber ha ottenuto il sesto crono e Button il settimo. Red Bull e McLaren a spartirsi la torta e Ferrari a guardare? Non esattamente. Massa ha chiuso la giornata quarto e Alonso, che accusa un'infiammazione al ginocchio sinistro, quinto dopo che nella prima seduta erano ancora più attardati. Ma ci sono buoni motivi per consolarsi del mancato avvio sprint. Innanzitutto i distacchi tra Vettel e i ferraristi sono contenuti in mezzo secondo, poi, ben sapendo che la pole è ormai un duello precluso, salvo gradite sorprese, è meglio concentrarsi sulla corsa. Quindi valutazioni accurate dei diversi livelli di carico aerodinamico su una pista che ne richiede poco, ma che esige un buon bilanciamento e una trazione perfetta, e comparazione tra le mescole medie e morbide. Come recita il sito ufficiale: «Una sessione di studio portata avanti senza guardare i tempi». Alonso è tormentato dall'idea di deludere i tifosi: «Ci manca un po' di performance, la macchina è identica a quella di Spa dove eravamo un secondo più lenti. Dobbiamo trovare qualcosa per domani. Preferisco prendermi dei rischi e arrivare quarto o quinto piuttosto che secondo. Non possiamo sperare in una magia e nemmeno pensare che sarà facile solo perché si corre in casa. Questo vale anche per l'anno prossimo: stiamo già lavorando duro, le aspettative sono altissime, nulla è scontato». Anche Massa auspica che ci siano ulteriori passi in avanti. Come farli non è chiaro, però. «Con i miei tecnici cerco il compromesso fra velocità e stabilità anche perché si sente il supporto della curva». Inutile girarci intorno: Monza è speciale, ma soprattutto è una grande responsabilità per la Ferrari. Gli uomini in rosso palpano la pressione e sanno anche che è giustificata perché la stagione del riscatto si è trasformata in quella del grande flop. La parola vittoria fa rima con obbligo. Almeno nel Gp d'Italia.

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