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Marco Grassi Nel giorno in cui Thomas Voeckler torna in maglia gialla dopo 7 anni, al termine di una lunga e bella fuga conclusa dal successo di tappa dello spagnolo Luis León Sánchez, il Tour de France fa segnare un ennesimo boll

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Ilprimo, sulla discesa del Pas de Peyrol, a 100 km dal traguardo: su una semicurva malsegnalata, e anche a causa di un fondo stradale mezzo asciutto e mezzo bagnato, sono andati giù in sei. E se Millar e Klöden, pur acciaccati, son ripartiti, gli altri quattro son tornati a casa con fratture: clavicola per Willems, polso per Zabriskie, scapola per Van den Broeck (uomo di classifica); e femore destro per Vinokourov, finito in una piccola scarpata. La scena dei due compagni di squadra e dei due addetti dell'Astana che faticavano a riportare Vino sul terrapieno resterà nei ricordi di molti. E per il kazako potrebbe essere una fine anticipata di carriera. Il secondo momento topico è stato realmente assurdo: a 40 km dal traguardo un'auto del seguito ha travolto 2 dei 5 fuggitivi, Flecha e Hoogerland. Entrambi son ripartiti, il secondo addirittura grondava sangue sul traguardo essendo finito, con una paurosa capriola, su un recinto di filo spinato. Oggi al Tour si riposa, e ce ne sarà proprio bisogno. Ma se anziché dormire l'UCI rifletterà seriamente sul non più sottovalutabile tema della sicurezza dei corridori, farà un favore a tutti.

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