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Calcioscommesse: De Rossi non c'entra

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Il procuratore di Cremona Roberto Di Martino, in un'intervista a Sky Sport, ha smentito il coinvolgimento di Daniele De Rossi nell'inchiesta sul calcioscommesse. "Il nome di De Rossi non c'è", ha detto Di Martino, titolare delle indagini. Intervistato dall'Ansa, il calciatore si è detto "indignato". "Sono stati fatti dei riferimenti falsi alla mia persona per una vicenda alla quale sono detto tutto estraneo", ha commentato De Rossi. "È mia intenzione - ha dichiarato il giallorosso - sottolineare tutta la mia indignazione per quanto apparso su alcuni organi di stampa e, peraltro, immediatamente smentito da autorevoli fonti giudiziarie, riguardo una vicenda che mi vede del tutto estraneo". "Sono stati fatti - ha aggiunto - riferimenti alla mia persona del tutto falsi ed inventati, e per questo tutelerò la mia immagine e la mia onorabilità in sede giudiziaria contro chiunque assocerà il mio nome a questa vicenda. Non ho altro da aggiungere". ZINGARETTI E CAPEZZONE: "SOLIDARIETA' A DE ROSSI" "Trovo molto grave associare il nome di Daniele De Rossi all'inchiesta sul calcioscommesse". Il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, ha detto che "Non si può infatti sbattere in prima pagina il nome di un giocatore che non risulta nemmeno indagato e che secondo lo stesso procuratore che si occupa dell'inchiesta è del tutto estraneo alla vicenda". Solidarietà a De Rossi arriva anche da Daniele Capezzone, portavoce Pdl. "Tutti dovrebbero riflettere - ha detto Capezzone - Il mix di giustizialismo mediatico e sensazionalismo produce anche questo danni enormi all'onore e alla reputazione perfino di persone che non c'entrano nulla". L'INDAGINE COINVOLGE LA SERIE A Nel corso della stagione 2010/2011 sui tavoli della procura federale della Figc sono arrivate una quarantina di segnalazioni di partite sospette. Lo afferma Agripronews sostenendo che si tratta di 4-5 gare di serie A, dodici di B e una ventina di Lega Pro. Non tutte le segnalazioni, precisa Agipronwews, hanno trovato riscontri tangibili con gli esiti delle partite. Ma in alcuni frangenti la segnalazione ha avuto riscontro pieno, come nel caso di Atalanta-Piacenza, finita nell'inchiesta. L'ASCOLI CALCIO SI DIFENDE L'Ascoli calcio vuole dimostrare in tutte le sedi che non ha niente a che fare con lo scandalo del calcio scommesse scoppiato l'1 giugno. Lo ha detto l'avv. Mauro Gionni, che stamane ha depositato presso il gip e la Procura di Cremona la costituzione di parte lesa per conto della società. "La vicenda - ha detto Gionni - riguarderebbe eventualmente responsabilità dei singoli". Il riferimento è a una denuncia che al termine del campionato 2008-2009 il presidente Roberto Benigni fece proprio al procuratore federale Palazzi segnalando qualche anomalia nei risultati della squadra, che giocava sempre molto bene, ma non raccoglieva punti.

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