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L'urlo di Giachetti

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«Maio sono livornese purosangue e se mi dicono pisano divento una bestia». Il sorriso stampato sul viso di Jacopo Giachetti, playmaker della Virtus Roma, è di uno abituato a prendere il meglio dalla vita. Arrivato nella capitale sette stagioni fa oggi è un veterano della Lottomatica. «Fui acquistato ma lasciato ancora una stagione a Livorno. Così giocai contro la Virtus da avversario. E per non dare adito a chiacchiere insaccai 26 punti, il mio massimo in carriera». Poi l'approdo a Roma e tante stagioni a provare a ritagliarsi uno spazio importante. «Nel ruolo di play sono arrivati campioni come Edney, Ilievski ed Ukic. Quello che ho chiesto agli allenatori è stata una possibilità per dimostrare il mio valore. Qualcuno, come Boniciolli, me l'ha data, altri, come Repesa di meno. Il più grande è stato Svetislav Pesic: è un vero maestro che pretende tanto. Ma io sono stato sempre felice di quelle piccole "torture" sportive in allenamento perché sono uno che si diverte a fare il proprio mestiere. Pesic mi ha fatto crescere come uomo e come giocatore. Peccato averlo avuto per poco tempo». Sufficiente per far sentire Roma una grande? «Contro Pesic anche Siena, già allora una corazzata, era costretta spesso ad alzare bandiera bianca. Come in Coppa Italia quando arrivammo ad un passo dalla vittoria». Urlo strozzato a pochi secondi dalla fine. «Eravamo ad un passo dal successo, poi invece andammo al supplementare e finirono le energie. Quella sconfitta mi fa ancora male». Ha recuperato dall'infortunio? «Ho spinto al massimo durante la rieducazione e ora mi sto allenando a pieno ritmo con i compagni. Appena Filipovski vorrà sarò pronto a dare una mano. Vogliamo i playoff». Tanto amore verso la Virtus Roma. Ma la storia potrebbe concludersi a giugno? «Sono in scadenza di contratto e vorrei restare: questa maglia la sento mia. Ma non ho ricevuto segnali. La mia volontà non basta, i matrimoni si fanno in due». Casomai ci sarà la Nazionale a consolarlo? «Con Pianigiani ho un ottimo rapporto e lui mi ha dato fiducia in la scorsa estate concedendomi grande spazio con l'Italia. Spero di riuscire a convincerlo perché io in Lituania agli Europei voglio andare. L'emozione che ti dà la maglia azzurra è unica».

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