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Rivincita Juve

Alessandro Matri (S) e Andrea Ranocchia

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Tre punti alla Juve. E Inter al tappeto, anche perché nel finale Eto'o si mangia un gol a porta vuota colpendo un'incredibile traversa. Bianconeri ancora in corsa quindi per un posto tra le prime quattro, nerazzurri chiamati a vincere mercoledì a Firenze per credere ancora nello scudetto. L'inizio è interista, con la palla che arriva quasi per magia a Pazzini appena dentro l'area: l'ex doriano non trova però il tempo e la Juve tira un sospiro di sollievo. Chiellini arma la testa di Toni, scatenato a dir poco. L'ex genoano si esibisce anche in un colpo di tacco per lanciare proprio il numero tre e poco ci manca che ne esca il vantaggio. È una bella Juve che prende fiducia con il passare dei minuti, finalmente pungente con gli attaccanti e puntuale nelle chiusure difensive. L'Inter pare giochicchiare come il gatto con il topo, più attenta del solito a non concedere spazi e meno svelta nel ribaltare l'azione. Si vede anche del discreto calcio, ma tiri in porta pochi.   Poi, appena prima della mezz'ora, la Juve passa e anche con merito: Krasic trova finalmente l'appoggio di Sorensen, sul cui cross da destra Matri inventa una zuccata che pare una sassata. Julio Cesar fermo a dir poco e stadio Olimpico che diventa una bolgia: per l'ex cagliaritano si tratta del terzo gol in due partite e non solo, visto il modo in cui si è calato nella nuova realtà dimostrando di valere i soldi spesi. Non fosse per le immancabili, stupide, bombe carta che costeranno una bella multa alla società e che obbligano l'arbitro a minacciare la sospensione della partita, la prima parte della serata bianconera sarebbe perfetta. Al riposo la Juva ci va quindi con il vantaggio di una rete e la sensazione che l'orco non sia così brutto come si temeva alla vigilia: le fiammate dell'Inter sono state poche e quasi tutte concentrate a inizio gara. Poi, poco o nulla se si eccettuano un paio di giochi di gambe di Eto'o e qualche chiusura pregevole da parte di capitan Zanetti. Tutt'altra musica in casa Juve, squadra che ha acquisito anche compattezza grazie all'inserimento di Barzagli al centro della difesa e allo spostamento di Chiellini a sinistra. Ovvio che l'Inter non possa starci: i pugni di Buffon dicono no a Pazzini, poi Matri spedisce a lato di poco un pallone che pareva la fotocopia di quello cacciato in rete nel primo tempo. È la Juve che ha più birra in corpo, nessun dubbio: il risultato però rimane in bilico, anche se Buffon non viene chiamato a miracoli. Esce un esausto Toni ed entra Iaquinta, contropiedista se ce n'è uno. E poi Pepe va a rilevare Marchisio mentre Pandev aveva preso il posto di Kharja per provare ad aumentare la forza offensiva nerazzurra. Niente Del Piero, in compenso. Ma tanto Buffon, splendido nel chiudere lo specchio della porta a Eto'o, lanciato da Snejider. Poi, appunto, la clamorosa traversa di Eto'o che premia la Juve.

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