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Assalto a Ibra

L'allenatore della Lazio Edy Reja

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Una sfida d'alta quota per capire se la vittoria con la Fiorentina è stata solo un «brodino» o i biancocelesti si sono davvero messi alle spalle il periodo più buio. Nell'anticipo del turno infrasettimanale la Lazio sale a San Siro per affrontare il Milan capolista in una gara diventata un vero e proprio tabù: una vittoria contro i rossoneri manca dal 1998 (2-1 all'Olimpico firmano da Mancini e Boksic), a Milano invece l'ultimo acuto degli aquilotti risale al 3 settembre 1989, 0-1 grazie a un autogol di Maldini. Per invertire questa tendenza, in una stagione in cui la Lazio ha comunque sempre ben figurato al cospetto delle grandi, Reja ha chiesto ai suoi giocatori una gara votata all'attacco, «perché il Milan ha dei valori tecnici superiori ai nostri, e se ci limitassimo ad aspettarli perderemmo di sicuro». Scelte obbligate in attacco, con Sculli e Kozak unici arruolabili in campo dal primo minuto, il tecnico goriziano potrebbe decidere di dare spazio ad alcuni giocatori più freschi per non pagare la fatica patita contro la Fiorentina. Rientreranno di sicuro Hernanes sulla trequarti e Dias al centro della difesa, mentre Matuzalem potrebbe partire dal primo minuto per concedere un po' di respiro a Ledesma e Mauri e Gonzalez si contenderanno la terza maglia a centrocampo. Gli ultimi dubbi, in ogni caso, saranno sciolti solo stamattina, quando i biancocelesti effettueranno la rifinitura a Milano. Un risultato utile a San Siro significherebbe affrontare al meglio un periodo in cui, complice un calendario più agevole, la Lazio potrebbe rilanciarsi alla grande: «Nelle ultime gare ho sentito qualche fischio - spiega Reja - e lo capisco, perché i tifosi vorrebbero sempre una squadra al massimo. Purtroppo nell'arco di un campionato non si può avere sempre la stessa intensità. La classifica e l'ultima gara con la Fiorentina, in ogni caso, dicono che stiamo facendo molto bene». Col mancato arrivo di nuovi innesti dal mercato, non resta che sperare nel recupero al più presto degli infortunati. «Presto riavrò Floccari e Rocchi - dice l'allenatore - per Diakité invece i tempi saranno più lunghi. Dobbiamo fare di necessità virtù e quando riavremo tutti torneremo competitivi ai massimi livelli». Di fronte ci sarà un Milan a sua volta incerottato, con un centrocampo improvvisato ma una potenza offensiva da far paura, con Ibra e Robinho affiancati da uno tra Cassano e Pato. Ad arbitrare la gara sarà Damato. Con lui la Lazio ha giocato in trasferta in due occasioni, a Firenze e Palermo, raccogliendo sei punti. Un buon segnale per i biancocelesti e, in definitiva, per tutte le avversarie dei rossoneri che non vogliono assistere a una fuga di Allegri & Co.

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