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L'anti-Diavolo è Cavani

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GiadaOricchio NAPOLI Tripletta del Matador e Napoli sogna. L'orchestra diretta da Mazzarri, accompagnata costantemente dall'ululato gioioso e colorato dai fumogeni (ma non erano vietati negli stadi?) dei 60.000 spettatori del San Paolo, le suona di santa ragione ai bianconeri ed è solo soletto al secondo posto in classifica, complice il passo falso della Lazio, a sole quattro lunghezze dal Milan. La nave di Del Neri invece affonda sotto i tre micidiali colpi di testa di Cavani, il protagonista di un gioco champagne, di nuovo capocannoniere insieme a Di Natale. Peccato però che la strameritata vittoria sia macchiata dal giallo a Hamsik che salterà la Fiorentina e dai tafferugli di pseudo tifosi partenopei. L'inizio è di marca juventina: 4-4-2 aggressivo e fisico con la sorpresa Amauri al fianco del debuttante Toni e Traorè (per Grosso che entrerà a inizio secondo tempo) che però subisce Maggio. Nelle sue intenzioni, Del Neri vuole sfruttare le fasce con Krasic (spento) e Pepe e i loro cross per le due arieti. Ma il gioco non gli riesce, troppo alto il ritmo che il Napoli, a lungo andare, impone sulle corsie esterne: superiorità numerica e assist come se piovessero. Imbrigliata, la Juve subisce il ritorno del Napoli e va sotto. Al 20' colpo di testa di Cavani su cross dalla destra di Maggio e vantaggio. Appena due minuti dopo sugli sviluppi di un calcio d'angolo, il pareggio di Chiellini, ma Morganti annulla per una evidente gomitata di Toni a De Sanctis. Nuova ripartenza e raddoppio, quasi una fotocopia del primo solo che questa volta cambia il lato del cross: Dossena dalla sinistra e stacco stellare di Cavani (26' s.t.) lasciato solo davanti a Storari. Juve matata. Cresce la squadra di casa che sembra la lontana parente di quella di giovedì, ancora sugli scudi Grava. Il casertano, piccolo di stazza, è un gigante su Toni. Nella ripresa gli ospiti provano a imbastire una reazione, l'allenatore bianconero gioca la carta Del Piero che in passato ha regalato più di un dispiacere ai napoletani, ma è ancora Napoli e il suo stadio. Al 9' s.t. Lavezzi dalla destra serve Hamsik, che crossa per Cavani che in tuffo di testa affonda la Signora e il suo orgoglio. Per eccesso di generosità non arriva il poker firmato pocho. Le sostituzioni del Napoli sono mirate a controllare il risultato e a regalare la standing ovation a Cavani, autore di una prestazione superlativa: quattro occasioni, tre reti. Anche se a onor del vero la squadra azzurra chiude in attacco. La «madre di tutte le partite» come la considerano da queste parti era anche uno scontro diretto per la Champions League, Napoli la intravede. I tifosi che a fine gara intonano «'O surdato 'nnammurato» già sognano.

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