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Lazio Colpo finale

La gioia dei giocatori

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Dal luna park dell'Olimpico esce fuori una vittoria d'oro per la Lazio di Reja. E stavolta sono dolci i minuti finali con l'autorete di Zapata che condanna l'Udinese alla sconfitta e rilancia i biancocelesti a tre punti dal Milan. Gara spettacolare, cinque gol, pubblico col fiato sospeso fino al triplice fischio dell'arbitro Gervasoni, tante emozioni con dodici occasioni per i padroni di casa e almeno una decina per i friulani. A conti fatti il successo laziale è meritato anche se l'Udinese può legittimamente rimpiangere gli errori della propria difesa che ha cominciato presto a farsi prendere d'infilata dagli attaccanti di Reja. Ottanta secondi sono bastati a portare avanti i biancocelesti con un fendente chirurgico di Hernanes su assist di Rocchi (quinto gol per il fantasista brasiliano). Poi il quarto d'ora peggiore di questo primo scorcio di campionato della Lazio: difesa colabrodo, centrocampo saltato regolarmente e Di Natale, Isla e Armero incapaci di legittimare la superiorità con il pari. Reja è corso ai ripari accentrando la posizione di Ledesma e Mauri che hanno ripreso in mano la partita. E qui è la Lazio a rimpiangere di non aver chiuso la gara. Prima Hernanes (clamorosa traversa) poi un Lichtsteiner autore di una scellerata conclusione sul corpo di Handanovic hanno fallito l'appuntamento. La ripresa è pirotecnica: subito il pari di Sanchez su colpevole distrazione di Lichtsteiner, il nuovo vantaggio di Biava in mischia e il 2-2 siglato da Denis, a lungo richiesto da Reja in estate. Su questa rete pesa però la sfortunata scivolata di Muslera che bissa la «papera» di Torino. A quel punto, e siamo solo al 16' del secondo tempo, l'Udinese ha smesso di giocare anche per colpa dei cambi di Guidolin troppo conservativi e la Lazio ha preso fiducia. Zarate ha trovato Handanovic pronto alla respinta, Mauri ha inventato un tiro al volo tanto bello quanto inefficace, un altro tentativo di Hernanes è stato bloccato in extremis dopo una deviazione di Coda che poteva risultare fatale. Il pressing è stato continuo ma poi è salito in cattedra Zapata. Ha prima sbagliato una ripartenza solitaria, poi ha infilato nella propria porta un angolo di Ledesma anche se è stato decisivo il disturbo di Kozak entrato un quarto d'ora prima. A proposito all'ingresso del gigante ceco al posto di Zarate l'Olimpico ha fischiato Reja per un cambio inatteso: forse meritava più Rocchi di uscire. Tant'è, il tecnico si è preso la rivincita quando proprio Kozak ha dato un contributo decisivo alla vittoria. Adesso la sosta, benedetta per quanto visto nelle ultime partite con la Lazio un po' con la lingua di fuori. Reja è stato chiaro: servono rinforzi se si vuole puntare più in alto in un campionato che non ha ancora trovato il padrone. Giusto anche lo sfogo del tecnico, espulso nei minuti di recupero, per le sostituzioni non gradite da Zarate e addiritttura da Gonzalez che si era rifiutato di entrare. È proprio vero, nemmeno quando si vince al 90', si riesce a sorridere. Buon Natale e arrivederci alla Befana.

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