Acque agitate alle spalle della capolista
Aperturacon la trasferta del Milan a Bologna, dove lo attende una squadra che non sembra avere risentito, aspetti giuridici a parte, della bufera che ha investito la società, in agguato lo spettro del fallimento. Hanno preso le distanze, Malesani e i suoi, dalla zona rossa della classifica, così che la capolista dovrà dimostrare di avere assorbito senza conseguenze la brutta esibizione di fronte all'Ajax, che forse ha segnato un virtuale addio a Ronaldinho, rimasto senza sponsor di alto livello. Anche se la rinuncia a Thiago Silva impone ad Allegri rimedi che non offrono grandi garanzie, la capolista potrebbe venire a capo del problema, per assistere senza patemi alla sfida serale tra l'mmediata inseguitrice e un terzo incomodo dalle grandi ambizioni come la Juventus. Vigilia al miele tra Reja e Delneri, amici di antica data: e sinceri come si addice a due friulani doc. Si schernisce, il tecnico laziale, quando qualcuno avanza l'ipotesi di scudetto, ma è giusto che invece debba crederci, per ora il padrone del campionato non è un mattatore. La Lazio si esprime al meglio quando l'avversario è di spessore elevato, a Torino prevedibile una doppia interpretazione tattica illustrata da feroce attenzione. Ma adesso per i romani c'è uno scomodo coinquilino: la raggiunge al secondo posto il Napoli che va a vincere a Genova, bel gol di Hamsik poi difesa sofferta, ma attenta, non risente dell'assenza di Lavezzi né del ridicolo rosso a Pazienza. Ormai è divenuta una stucchevole abitudine, quella di riservare il pomeriggio della domenica alla banalità, nessuna presente all'appello tra le prime della classe. Del gruppo che corre per l'Europa, sognando magari un futuro segnato da più alte ambizioni, di scena soltanto la Sampdoria e la Roma, alle prese con le ultime della classifica, i liguri a Brescia, i giallorossi all'Olimpico contro il Bari che detiene il primato della sfortuna. Premesso, doverosamente, che nella sua lunga storia la Roma si è puntualmente riservata il privilegio di soccorrere avversari in difficoltà, va aggiunto che in questa circostanze la squadra è costretta a pensare sorattuttutto ai problemi di casa sua. Dopo averci illustrato per mesi e mesi la serenità come connotato indiscutibile dello spogliatoio, Ranieri ha però scoperto che il nervosismo ha effetti positivi. Avrebbe potuto mettere in dubbio questa tesi la volontà di punire il più eclatante, e recente, dei civili chiarimenti, quello tra Burdisso e Totti. Dovevano stare fuori tutti e due, invece dietro la lavagna rimarrà soltanto l'argentino: una volta perduto per infortunio Vucinic, la panchina per Totti avrebbe avuto interpretazione inequivocabile. Capitano in campo, dunque, con Borriello e Menez, la squalifica di De Rossi dovrebbe riportare Simplicio in regia centrale. Ma Ranieri ci ha abituato ai colpi di scena, per fortuna stavolta il pericolo Adriano sembra sventato.