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Cesare Prandelli, ct della nazionale italiana di calcio

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Obiettivo centrato: vincere contro le modeste Estonia e Far Oer, riconquistare i tifosi dopo il disastroso mondiale targato Lippi. Prandelli può essere soddisfatto perché la sua banda comincia a fare breccia nei cuori della gente. «C'è voglia di tornare a identificarsi con la Nazionale», spiega il demiurgo che sta cercando di ricostruire l'Italia sulle ceneri della spedizione in Sudafrica. E proprio questo traguardo che sembrava lontano anni luce grazie al sorriso di Cassano e alle prodezze di Pirlo e De Rossi, aspettando Balotelli e stato raggiunto in poche settimane. Gli otto milioni di telespettatori per la sfida contro i dilettanti danesi con un 31% di share testimoniano il feeling ormi ritrovato con i tifosi azzurri. «È stata una serata magica, hanno vinto tutti - dice Prandelli il giorno dopo il successo contro le Far Oer - e da parte nostra ora c'è voglia di ritrovare lo spirito di squadra. La strada è ancora in salita ma è questa, nessun dubbio. La depressione post mondiale? Ho visto facce felici, le vittorie aiutano. Era strano vedere la Nazionale in giro per il mondo non prendere applausi. Allora abbiamo fatto un passo verso la gente, non ci voleva tanto». Nessun riferimento al passato, nessuna polemica nei confronti del suo predecessore Lippi: «Non so rispondere se mi chiedete perchè prima non sia stato fatto, è qualcosa che non mi appartiene - prova a glissare Prandelli - ma certo, se le cose vanno male ti chiudi nella bolla e ti dà sicurezza, ma in realtà non devi mai aver paura della gente, nè delle tue paure. Ho parlato a lungo con i ragazzi, ho detto siate generosi, ma non li ho obbligati». Ma la mente è subito ai prossimi impegni che daranno un volto preciso al girone di qualificazione per gli Europei del 2012. Prandelli vuole rimanere in testa e allontanare subito le possibili rivali: «Sì, contro Irlanda (del Nord) e Serbia giocheremo le due partite più importanti e dovremo essere molto più squadra. Poi aspetto Balotelli e lavoro per vedere se la squadra può reggere un tridente con Mario, Cassano, e una punta centrale: la strada è quella». Oggi l'attaccante del City sarò operato di menisco a Pavia ma il recupero per ottobre è possibile.

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