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Tridente promosso

Il capitano della Roma Francesco Totti

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La strada è quella giusta. Le sensazioni e l'intuito di Francesco Totti la vedono così. Il bicchiere della due giorni parigina è più pieno che vuoto: inutile piangere sul latte versato dall'arbitro Lannoy. Un rigore prima segnato e poi ripetuto e sbagliato, un recupero di tre minuti che diventa magicamente di sei e il pareggio beffa di Hoarau servono solo a riempire pagine per i racconti del calcio di mezza estate. Il morale della favola, con tanti saluti al «Tournoi de Paris», è che la Roma è già viva.   La gita a Parigi, al cospetto di Bordeaux e Psg che inizieranno il loro campionato tra sabato e domenica, ha fornito a Claudio Ranieri risposte incoraggianti. Forse anche al di sopra delle più rosee aspettative. Pazienza se il raccolto, specialmente col Psg, non è stato degno del seminato, Francesco Totti si accontenta di quello che ha visto: «Siamo in crescita, questa è una Roma che mi convince sempre di più». La benedizione del capitano all'erigenda Roma arriva dall'aeroporto Charles de Gaulle. È domenica notte, il ricordo del mezzo «scippo» al Parco dei Principi è ancora freschissimo e la squadra si sta imbarcando per Fiumicino, Totti ha comunque voglia di dire un paio di parole per far capire a tutti che questa Roma in divenire gli piace parecchio. «Stiamo migliorando e lo dimostra il fatto che qui a Parigi, contro avversari molto più avanti di noi nella preparazione, abbiamo giocato due buonissime partite. Questo gruppo mi sta convincendo ogni giorno di più». Il trofeo, per quello che può contare, sarà pure andato al Bordeaux, ma la Roma, prima del «cadeau» finale di Lannoy al Psg, è arrivata a un passo anche da quello. Anzi a undici passi, a un rigore. Rigore che, al primo tentativo, Totti aveva anche segnato. Non, grazie al «solito» arbitro, al secondo colpo, quando Coupet si è allungato e ha detto di no. «Avevo pure pensato di fargli il cucchiaio - ha confessato il capitano - poi sono arrivato alla conclusione che è sempre meglio non farlo in un'amichevole». Ai fatti, rigore a parte, di un Totti in forma smagliante e tirato a lucido, come quello di domenica, sono seguite anche le parole di conferma del diretto interessato: «Io sto e mi sento bene». Con un Totti che sta bene, poi, non ci possono essere limiti alle fantasie. Il tridente potrebbe anche essere qualcosa di più di un esperimento estivo. Il capitano è uno del partito del «si può fare»: «I tre davanti mi intrigano. È un'idea che mi stuzzica e una soluzione che mi piace. Con un modulo del genere possiamo segnare tantissime reti». Il placet di Totti non tocca solo l'ipotesi tridente: «Bordeaux e Psg hanno dimostrato che abbiamo imboccato una buona strada. La via è questa, adesso tocca a noi proseguire nel verso giusto per continuare a percorrerla». Levante, Pescara, Grosseto e Olympiacos sono le prossime fermate di un itinerario che porta dritto alla Supercoppa. L'Inter, tra diciotto giorni, dirà per la prima volta se le sensazioni tottiane hanno solide basi anche nel concreto. Nel frattempo, Totti e la Roma continueranno ad andare per la loro strada.

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