Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

La finta retromarcia di Blatter

Il presidente della Fifa Joseph Blatter

  • a
  • a
  • a

E venne il giorno del ripensamento. Parziale, opportunista, ma pur sempre ripensamento. Dopo la finta apertura di lunedì («sì a tecnologie infallibili, ma al momento non esistono»), ieri Blatter è stato costretto a tornare sulle clamorose sviste arbitrali che hanno segnato gli ottavi dei Mondiali e per le quali gli arbitri Larrionda e Rosetti sono stati rimandati a casa. E stavolta le concessioni del presidente Fifa al partito dei favorevoli alla tecnologia sono state più convinte. «Dopo quello che è successo sarebbe un non senso non riaprire il dossier sulla tecnologia per la linea di porta», ha detto in un incontro con i media. «Ho fatto le mie scuse a inglesi e messicani - ha aggiunto - hanno scosso la testa ma hanno capito, perché nel calcio si vince e si perde». Il «soccer» si avvia dunque a percorrere la strada già seguita da tennis, rugby e basket, che con «occhio di falco», «Tmo» (television match officer) e «istant replay» hanno innovato profondamente il modo di arbitrare senza per questo tradire lo spirito originario dello sport. Resta da vedere in che modo e, soprattutto, in che tempi tutto questo potrà avvenire. Di una soluzione ai gol fantasma, infatti, si parla dalla bellezza di undici anni. Quando l'Ifab, l'unico organismo in grado di cambiare le regole del calcio, diede nel 1999 il via libera a una serie di sperimentazioni che poi si sono perse nel nulla. Tra queste, le telecamere posizionate in corrispondenza della linea di porta e attive ormai da tempo allo stadio Friuli di Udine. Secondo il presidente dell'Udinese Pozzo funzionano perfettamente, con l'unico problema dei corpi dei giocatori che, in alcuni casi, «impallano» le riprese. Un flop, invece, è stato il pallone con microchip, sperimentato nel Mondiale per club in Giappone e poi subito accantonato. La soluzione più papabile, e fortemente caldeggiata dal presidente Uefa Platini, resta quella degli arbitri di porta. Una svolta che non obbligherebbe neanche a cambiare il regolamento del calcio, visto che non vi è indicato il numero fisso di assistenti che un arbitro deve avere. Già adottati in Europa League e in procinto di essere utilizzati anche nella prossima Champions, gli arbitri di porta non sono stati però ammessi al Mondiale. «Che calcio sarebbe quello in cui i tifosi escono dallo stadio senza aver nulla di cui discutere?», si giustificò Blatter. E allora come mai la retromarcia? Semplice: tra un anno ci saranno le nuove elezioni Fifa. Blatter è l'unico candidato, ma potrebbe venir fuori qualche oppositore che cavalchi la questione arbitrale. Meglio mostrarsi possibilisti a parole. Tanto per i fatti passeranno anni. «Perché nulla cambi bisogna che tutto cambi», scriveva Tomasi di Lampedusa nel «Gattopardo». E poi vuoi mettere la soddisfazione di ascoltare per altri trent'anni Biscardi che urla: «Moviola in campo! Moviola in campo!».

Dai blog