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Quell'odio ingiustificato del Parma

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C'era una volta il Parma, società modello in campo e fuori, specchio di una città incantevole e accogliente. Un lontano ricordo. L'altro ieri al Tardini la Roma ha trovato un ambiente avvelenato e un odio ingiustificato. E se i ragazzi di Guidolin meritano i complimenti per una prestazione che dà credibilità al campionato dei sospetti, sono invece da censurare i comportamenti di alcuni tesserati del club gialloblù.   Dal direttore generale Leonardi, accecato dalla fede laziale, che per tutta la partita ha inveito contro arbitro e quarto uomo e a fine gara si è lasciato andare a discutibili accuse, all'allenatore Guidolin protagonista di insulti reciproci con alcuni tifosi romanisti sugli spalti (che giurano di averlo sentito urlare: "romani di m..."), fino a tale Roberto Rodio, addetto stampa sulla carta ma sprezzante sceriffo di fatto: pergiunta incapace di assegnare i posti in tribuna stampa ai giornalisti che sono lì per lavorare. Il cronista ha seguito la partita seduto su una squallida panca di legno, in mezzo ai tifosi. E visto da lì il Tardini non è stato un bello spettacolo.  

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