Campione italiano di SuperG e Slalom nella categoria «cittadini» Il diciassettenne Ronci lancia la sfida agli sciatori del nord

Ilgiovane atleta si è laureato campione italiano di SuperG e Slalom nella «categoria cittadini». I paragoni con gli emiliani Tomba e Razzoli sono inevitabili e il talentuoso sciatore romano ha le potenzialità adatte per poterli eguagliare. Come è nato in un romano l'amore per questo sport? «È stato grazie alla passione di mio padre, sono nato con gli sci ai piedi. A 3 anni salivo per la prima volta su impianto delle piste di Campo Staffi e a 4 ho partecipato alla prima gara. La predisposizione per questo sport ha fatto pensare a mio padre che probabilmente avrei potuto avere buone probabilità di riuscita». Vivere a Roma le avrà causato grosse difficoltà per allenarsi. «Siamo costretti a lunghe trasferte per raggiungere le località sciistiche. Da quando ho cominciato l'attività internazionale sono ancora più frequenti. Da novembre a oggi ho fatto 48 gare passando da un punto all'altro delle Alpi, nulla in confronto a due anni fa in cui mi sono dovuto spostare in Svezia e Norvegia. Tutto ciò ha comportato oltre a uno sforzo fisico notevole anche un grande impegno economico». Quanto è difficile alla sua età far coincidere la vita di ragazzo con quella di sportivo? «Rinuncio a delle piccole cose, ma sono ricompensato perché faccio quello che più mi piace e che mi dà anche soddisfazioni». Nonostante la sua giovane carriera, ha ottenuto già ottimi risultati. Il suo ricordo più bello? «Il mio secondo posto al campionato italiano a Pila è sicuramente il ricordo più bello». I sogni che vorrebbe realizzare presto? «Quello più grande è dietro l'angolo, salire sul podio al campionato italiano di Roccaraso, ma non sarà facile. A partecipare alla gara ci saranno 15 atleti della Nazionale, tutti più grandi di me, e altri sciatori dei corpi militari. I risultati ottenuti sono un 6° e un 9° posto validi per i nazionali. Prestazioni che mi danno molta fiducia e speranza di ripetermi o migliorare ancora».