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Anche Lippi aspetta Luca

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Roma-Genoa 3-0: l'esultanza Luca Toni (Foto Gmt)

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FIRENZE «Come stiamo? Diciamo che siamo deficienti?». Cento giorni prima del mondiale e dieci dopo i fischi al festival di Sanremo, l'esordio di Marcello Lippi al raduno azzurro a Coverciano (domani a Montecarlo l'ultimo test prima del Mondiale contro il Camerun) sembra ispirarsi vagamente all'italianorum del principe Emanuele Filiberto. Il ct azzurro si riscopre impreparato nelle materie classiche («Ho tradotto male il verbo deficere, non siamo carenti: ci manca solo la salute») ma si dichiara fiducioso sulle prospettive dell'Italia al mondiale. «I conti si faranno a giugno e per quella data avremo recuperato i 7-8 giocatori che adesso stanno fuori per infortunio. Che so: Buffon, Grosso, Iaquinta, Camoranesi, Gilardino, Zambrotta e altri?». È fiducioso e vede il bicchiere mezzo pieno il ct eppure è costretto ad annunciare ufficialmente il no di Alessandro Nesta al ritorno in azzurro. «Il milanista - spiega - in maniera credo definitiva mi ha detto che non se la sente, nonostante io abbia cercato di spiegargli quanto sia importante per noi e quanto lui sia in credito con la nazionale essendosi infortunato nei tre mondiali in cui ha giocato. Dispiace a me e dispiace a tutti». Per la verità la chiusura di Nesta forse spingerà ancora a un lavoro diplomatico al quale partecipa anche il suocero del giocatore, il segretario generale del Coni, Raffaele Pagnozzi: mentre invece dell'altro grande ex azzurro Totti non si parla più, complice la situazione fisica insoddisfacente. Così quando dopo avere affrontato la questione Nesta gli chiedono del romanista, il ct risponde secco: «che c'entra Totti? No, di lui non ho parlato e non parlo».   E al momento di citare gli attaccanti che sono fuori per infortunio parla di Iaquinta, di Gilardino, di Amauri che da domani sarà italiano («e da allora sarà seguito con attenzione come gli altri») e anche di Toni («lo sto osservando») e Giuseppe Rossi, mai del capitano romanista. Un'indicazione chiara. Come evidente è il segnale su Balotelli: «Noi tutti speriamo che sia determinante nell'under 21. Concluda il suo percorso all'Inter e poi sarà utile per la nazionale maggiore». Ovvero, diventi titolare fisso in maglia nerazzurra e poi si proponga per quella azzurra. «Io - spiega ancora il ct - devo presentare una pre-lista di 30 elementi l'11 maggio: approfitto di questa amichevole con il Camerun per provare a trovare quei quattro cinque giocatori che vadano a completare il gruppo di 17-18 già scelti. E a Leonardo e agli altri allenatori delle squadre impegnate sabato dico subito: alcuni dei vostri a Montecarlo giocheranno 90 minuti». Riecco il Lippi dei momenti importanti, litigioso. «E fiducioso - conclude - perché questa squadra nei momenti giusti c'è sempre stata. Oh, che poi se stavolta non dovesse andare - conclude con un sorriso malizioso - arrivederci e grazie...». Come a dire: sono pronto a togliere il disturbo dopo il Sudafrica. Ma sul futuro della panchina azzurra la Figc vuole chiarezza. «L'11 agosto si tornerà già in campo, e lunedì prossimo Lippi sarà a Belgrado per il sorteggio delle qualificazioni europee. Entro maggio, dunque, saprete».  

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