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La Roma riapre il campionato

Vucinic e Ranieri in Roma-Catania (Foto Gmt)

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Il sogno continua e mai come adesso il coro del popolo giallorosso è: «Si può fare». Così, parafrasando il capolavoro di Mel Brooks, ma senza scomodare gli antenati del mitico Frankestein, Ranieri & Co. hanno messo un altro mattoncino sul ponte ideale che potrebbe riunire la Roma all'Inter capolista da qui allo scontro diretto in programma il prossimo 28 marzo all'Olimpico. Ora, grazie al pareggio di sabato dell'Inter a San Siro con la Samp, la Roma resta seconda in classifica con «solo» cinque punti di ritardo dalla capolista alla quale i giallorossi hanno recuperato otto lunghezze nelle prime sei giornate del girone di ritorno: non male. Serviva un segnale di reazione dopo il black-out di Atene ed è arrivato.   Anche senza mezza squadra titolare con Totti, Toni, Pizarro e Julio Sergio in infermeria, Perrotta a mezzo servizio e Mexes alle prese con beghe personali (ennesimo furto in casa mentre lui era in ritiro a Trigoria: terrore per moglie e figli). Il pari con polemiche contro la Sampdoria e le imminenti squalifiche per il prossimo match di campionato a Udine, mettono di fatto la Roma in una situazione ottimale in vista delle prossime cinque gare che la separano dalla «gara verità». Il problema è che la Roma adesso non deve commettere l'errore di pensare «solo» all'Inter, ma continuare a fare la sua strada e metter fieno in cascina. Già a partire domenica prossima nella difficilissima trasferta di Napoli. Ieri intanto per battere il modesto Catania di Mihajlovic (il meglio di se l'aveva già dato nelle dichiarazioni anti-Totti della vigilia), è bastata mezza Roma e un gran gol di Vucinic: terzo nelle ultime quattro gare, che dimostra come finalmente il montenegrino inizi a incidere nel cammino giallorosso.   Il resto è stata una Roma meno efficace del solito che però non ha sofferto quasi mai: risultato, un solo vero intervento di Doni in uscita bassa sui piedi di Maxi Lopez lanciato a rete (per altro in fuorigioco). Doppio lavoro invece per De Rossi senza il socio Pizarro (bloccato da un problema al polpaccio e che Ranieri non ha voluto rischiare proprio in vista del doppio impegno Panathinaikos e Napoli) lì vicino: capitan futuro ha dovuto fare il mediano vero, ma anche il regista di questa Roma senza punti di riferimento veri se non Vucinic lì davanti. Monumentale Juan sempre più padrone di una difesa, che non ha dato scampo agli uomini di Mihajlovic regolarmente punzecchiato dalla Sud. In realtà lì dietro la Roma non ha ballato quasi mai, concedendo poco o niente, grazie anche all'efficienza di un Burdisso che s'è ormai ritagliato un posto da titolare. Con il ko dell'andata ancora negli occhi, c'è da pensare all'Europa League.   Già a partire da giovedì contro il Panathinaikos all'Olimpico, si entra nel «circolo» delle partite che è vietato sbagliare. Per la coppa in dubbio resta ancora solo Pizarro, ma non ci saranno nè Totti nè Toni, mentre torneranno dall'inizio Mexes e Perrotta. Ranieri dovrà far di nuovo ricorso a tutto quello che ha, continuare a giocare con questo attacco «senza bomber» e magari, perché no, tornare a contare anche sull'ormai noto fattore «C»... Da qui in avanti vale tutto.  

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