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Il fenomeno romano dello sci

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AlessioMoriggi C'era una volta un ragazzo romano che volava sulla neve. La storia di Giordano Ronci inizia come una favola il 10 marzo 1993 quando, a solo un anno e mezzo, sulle nevi di Campo Staffi, papà Antonio gli mette gli sci ai piedi. La stazione sciistica dell'Appennino laziale diventa la base dei suoi primi anni di sci, anni di sacrifici e chilometri percorsi, per chi, come lui, aprendo la porta di casa può trovare traffico e cemento anziché una pista per allenarsi. A sette anni arriva la prima gara: all'Uovo d'oro del Sestriere si piazza sesto su circa duecento partecipanti, tutti ragazzini nati sulle Alpi, con dei cognomi impronunciabili dalla fonetica più teutonica che italiana. Da quel giorno comincia la carriera agonistica di Giordano. Il piccolo Ronci sulla neve sembra un gigante, si muove con la naturalezza di un predestinato ed è veloce solo come chi non si preoccupa di esserlo. Le vittorie e i piazzamenti vengono di conseguenza, tant'è che lo Sci Club Eur di Roma si accorge di lui e dal 2005 Giordano non solo entra a farne parte ma ne diviene la punta di diamante. Da circa un anno sta prendendo forma uno staff interamente dedicato al ragazzo, formato da un procuratore, Lorenzo Baliva, uno ski-man, Marco Santoni, un preparatore atletico, Alfonso Giovannini, e un responsabile del sito web www.giordanoronci.com, Tassilo Von Rex, oltre naturalmente al papà del ragazzo che è il suo allenatore da sempre. L'eco delle vittorie l'ha portato sulle copertine di alcune riviste specializzate e una televisione web, www.unisu.tv, segue la sua carriera attraverso una serie di interviste. Papà Antonio e Giordano stesso non nascondono che l'obiettivo di quest'anno sia centrare un posto in nazionale. Durante l'estate il ragazzo ha fatto allenamento sul ghiacciaio di Cervinia per preparare al meglio la stagione, ricevendo apprezzamenti da atleti azzurri come Giorgio Rocca e Daniela Ceccarelli. La prima uscita stagionale non ha tradito le attese: sesto posto in gigante a Bormio e secondo tempo di manche. La nazionale è vicina per questo ragazzo di città che scrive sulla neve le pagine della sua favola.

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