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«Il Coni vigili sulla Fir I soldi ci sono»

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Perquesto fino ad ora nessuno stanziamento è stato effettuato: esistono dei tempi tecnici e dei regolamenti da rispettare. Detto ciò non possiamo che considerare offensiva, per il Centro Sud e per Roma l'estromissione della franchigia capitolina dalla competizione internazionale, perché questo ripensamento sembra avere ben poco a che fare con lo sport. La Fir deve assumersi la responsabilità delle motivazioni che ha fornito, appellandosi ad una presunta mancanza di garanzie istituzionali. Perciò ribadisco che alla luce di quanto accaduto sussistono le premesse per ridiscutere la destinazione dello Stadio Flaminio quale casa del rugby, operazione per la quale la nostra città ha messo in bilancio 10 milioni di euro. E per due o tre partite l'anno, la spesa diventerebbe gravosa e meno giustificabile ai cittadini. Ci aspettiamo che il Coni vigili sull'operato della Federazione, in attesa di avere risposte da Dondi, che speriamo siano diverse dalle solite allusioni strumentali sul possibile spostamento del Sei Nazioni di rugby, che trova in Roma la sua sede naturale alla luce del suo ruolo di Capitale d'Italia e del grandissimo flusso turistico che la contraddistingue. Alessandro Cochi Delegato allo Sport del Comune di Roma

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