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Stravinta coi bulgari la sfida delle capitali

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Finiscetanti a pochi, la sfida delle Capitali tra Italia e Bulgaria, Lazio travolgente, Roma facile facile, Julio Sergio spettattore, anche i giallorossi tornano in corsa, in linea col Basilea, a un punto dal Fulham, tutto è possibile. Era la partita di Sofia, quella che vedeva impegnati i campioni in carica della Bulgaria, compito sulla carta non facile per la Lazio rimaneggiata, anche se in campionato il Levski non incanta. Tutto si è risolto, invece, in una passeggiata trionfale per i romani, che agganciano al secondo posto il Villarreal, seconda vittima illustre del Salisburgo, che però a Roma la Lazio aveva tritato, prima del suicidio conclusivo. Matuzalem, Zarate, Meghni e finalmente Rocchi, due gol per tempo e tutti a casa, con pochissimi palpiti nonostante le assenze pesanti. Ballardini ha messo sulla linea di difesa il baby Perpetuini, che è un centrocampista, ottenendone risposte confortanti, ma tutta la squadra ha dato segnali positivi, forse il peggio è passato. Ranieri ha dato fiato, era ora, a capitan Totti, un tempo appena per Vucinic, dentro i giovani Cerci e Okaka, De Rossi e Pizarro alterni nella posizione più o meno avanzata, il doppio vantaggio non ha convinto i bulgari a modificare il loro atteggiamento difensivo (strano, il loro tecnico Penev è stato bomber di rango), spettacolo tutto sommato accettabile, anche senza bollicine. A un certo punto è parso che entrambe le squadre giocassero all'allegro fuorigioco: per fortuna della Roma a raccoglierne i frutti sono stati prima Okaka, per una volta chirurgico sotto rete, e poi Perrotta, felice negli inserimenti. Dall'altra parte, nessuno ha sfruttato la vacanza mentale di Riise, imitazione del Cafu zemaniano sulle diagonali mancate. Ripresa senza grandi emozioni, nonostante la nuova vocazione offensiva dei bulgari, larghi spazi al contropiede, non sfruttato al meglio, di Cerci l'errore più clamoroso. Juan già stremato dopo un'ora, al solito, il vero valore aggiunto è ancora Burdisso. Ranieri avvelenato con Menez, al solito lampi e boiate pazzesche in rapida successione.

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