
Il Bordeaux ferma la Juve

In una serata di pioggia fitta che anticipa l'autunno, la Juve comincia con Tiago al posto di Camoranesi e, come previsto, Giovinco dietro Iaquinta e Amauri. All'Olimpico non c'è grande atmosfera, vuoi per il clima vuoi perché forse nel popolo bianconero si è rifatto vivo un certo snobismo che non ritiene il Bordeaux squadra degna del pedigree che la Champions richiederebbe. Errore grave in realtà, perché la squadra di Laurent Blanc è tutt'altro che male. Gourcuff è il classico esempio di talento che in Italia non è riuscito a esprimersi, Chamakh attaccante più che discreto a giocare di sponda e Diarra una diga di centrocampo che ne vale altre più pubblicizzate e strapagate. Sono proprio i campioni di Francia a iniziare meglio e ci vule il solito super Buffon di questi tempi a dire no a Gourcuff. Lo spavento c'è tutto, ma non è che la Juve reagisca più di tanto: Marchisio è splendido, ma Felipe Melo perde la solita infinità di palloni e Giovinco un po' cuce e un po' viene sovrastato fisicamente. Gli stessi Iaquinta e Amauri hanno meno spazi che nel recente passato per scatenare i loro cavalli: bravo Blanc, allora, ad avergli tolto spazio sulle fasce. Bisogna aspettare il minuto numero venti per vedere la Juve dalle parti di Carrasso: Iaquinta inventa una conclusione al volo, gesto apprezzabile tecnicamente ma che non manda nel panico il portiere francese. Un giochetto di Giovinco chiama Amauri alla conclusione di sinistro, poi è lo stesso Piccoletto a provare il destro da fuori area: alleggerimenti, poco altro. Diarra spara alto su azione d'angolo, poi Carrasso cicca un'uscita su calcio d'angolo e lo stadio si rianima. Sensazione: il Bordeaux è più compatto, la Juve ha nel motore potenziali fiammate che possono portare al gol. Una cosa è certa: la Juve soffre e a inizio ripresa ci vogliono prima Legrottaglie e poi due volte Buffon a dire no agli scatenati Wendel e Gourcuff. Dall'altro lato c'è l'uno contro uno di Iaquinta che per poco non frutta il vantaggio: tanta grinta e velocità, poco gioco di squadra ma la serata è questa e tanto vale adeguarsi. Entra Ramè per Carrasso (infortunato), Grosso prova a beffarlo su punizione ma, appena passato il quarto d'ora, è sempre il solito Iaquinta a sfondare: destro potente sul primo palo su assist di Cannavaro (che, infortunato, lascia poi il posto a Zebina), Juve in vantaggio e Buffon ancora sugli scudi su una sberla terrificante di Menegazzo. Arriva però anche il pareggio: punizione di Gourcuff, testa di Ciani e tap in di Plasil. Giusto così, anche se nel finale Marchisio colpisce la traversa.
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