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Il vaso di terracotta tra tanti vasi di ferro di manzoniana memoria.

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Eallora l'unica soluzione è cercare di guidare meglio sperando di non finire fuori strada». Leggasi serie B. Giovanni Lombardi Stronati, presidente del Siena, non trova metafora migliore per descrivere le difficoltà che una piccola società incontra per resistere tra le corazzate. Presidente, il Siena affronta il 7° campionato consecutivo di A. Qual è il vostro segreto? «Ci vuole prudenza, oculatezza. Cerchiamo di puntare sulle nostre eccellenze, come la preparazione atletica. Basti pensare che gli allenatori che fanno il corso di Coverciano vengono a "spiare" il nostro lavoro sulla tenuta fisica. Ma, purtroppo, alla fine il fattore determinante è un altro». Quale? «La fortuna. La buona sorte è imprescindibile se si vuole resistere tra le corazzate. E con l'abisso che si è creato tra A e B, soprattutto per quanto riguarda i contratti televisivi, una retrocessione diventa un dramma». Eppure voi avete dietro il Monte dei Paschi... «La loro sponsorizzazione è determinante. Ma, nonostante ciò, per chiudere il bilancio in pareggio, o quasi, siamo costretti a piccole acrobazie contabili, come inserire le plusvalenze nel bilancio ordinario». È così difficile sopravvivere per le provinciali? «Quindici anni fa il rapporto tra il fatturato di una piccola e quello di una grande era di 1 a 3. Ora è salito a 1 a 13. Il sistema deve cambiare, altrimenti il prodotto calcio rischia di avere sempre meno appeal in Italia». Che soluzione propone? «Ci vorrebbe meno pressione fiscale e una distribuzione più equa dei diritti televisivi. Con più soldi anche le piccole ingaggerebbero dei campioni e potrebbero puntare sul merchandising. Pensi all'operazione Cassano-Samp». Belle parole. Ma non siete gli stessi che hanno scaricato la serie B proprio per i diritti televisivi? «La scissione della Lega è stata consensuale, e c'è stato un accordo con la cadetteria che sarà migliorato. Era ora che la B si assumesse le proprie responsabilità». Insomma, l'avete fatto per il loro bene? «Anche per il nostro. In fondo parte tutto da lì: con una B più competitiva anche una retrocessione potrebbe essere accettata serenamente». Car. Sol.

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