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Lazio, testa e cuore

Ballardini e Mourinho

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Finisce il countdown, dopo tanta attesa arriva per la Lazio il momento della verità. Con il ricordo ancora vivo di quella finale vinta nel 2000 proprio contro l'Inter, la Lazio ci riprova. Il primo vero importante impegno della stagione, nonché il primo esame di maturità per l'erede di Delio Rossi, è arrivato. Ballardini non lo ammette ma in fondo sente il peso dell'esordio. Il periodo di preparazione svolto fino ad oggi ha svelato poco del tecnico romagnolo, schivo negli interventi e poco incline alla comunicazione. Ballardini è atteso al varco, la piazza romana lo aspetta e il risultato della sfida di oggi potrebbe far subito scaturire le prime critiche. «Ci siamo preparati ma non sappiamo in quale percentuale di forma siamo. L'Inter è una grandissima squadra e per essere competitivi dovremo fare una grande partita, sarà un esame importante». Due squadre lontane come valori ma vicine nella condizione fisica: «Più o meno abbiamo nelle gambe gli stessi allenamenti e più o meno le stesse partite. È difficile ipotizzare chi soffrirà di meno». Più che mai abbottonato sulla formazione che oggi scenderà in campo al Nido d'Uccello, il tecnico biancoceleste non imiterà Mourinho nel lanciare il suo nuovo acquisto Etòo dal primo minuto e lascerà l'ex interista Cruz in panchina perchè «non al top della condizione».   C'è grande rispetto per i suoi avversari ma altrettanta fiducia nei mezzi della sua squadra. Qualità e forza, sono, secondo il tecnico, le caratteristiche dei suoi uomini a cui chiede attenzione e voglia di sacrificio. Diplomatico su quanto accaduto con i tre dissidenti, Ballardini ha ribadito il concetto: «Sono stati loro a dire di voler cambiare squadra». Non si accontenterebbe di vincere giocando male anche perché secondo lui «nove volte su dieci vince sempre chi merita». Sarà un appuntamento fondamentale anche per capitan Rocchi pronto a dare tutto per portare a casa il trofeo. «Non penso al gol anche se mi piacerebbe segnare in questa circostanza ma penso solo a vincere la gara». Anche se oggi si gioca il club biancoceleste non può di certo trascurare il mercato. Protagonista delle ultime indiscrezioni è l'ex laziale Massimo Oddo accostato al club di Lotito in virtù di uno scambio con De Silvestri. A diffondere la notizia sono stati gli ambienti rossoneri, notizia immediatamente smentita dallo stesso Oddo: «Non so assolutamente nulla, non mi ha contattato nessuno, sono un giocatore del Milan». La notizia invece fa gola a De Silvestri che sogna una grande piazza anche se in rossonero i suoi spazi sarebbero ulteriormente ridimensionati. Intanto il difensore è stato chiamato dal c.t. Casiraghi per i prossimi impegni con la nazionale under 21 e vista la sua precaria condizione non potrà che sfruttare al massimo l'occasione di farsi vedere. L'affare Bengtosson al momento è rimasto in stand by ma di certo Lotito proverà a recuperare il giocatore che pare aver già firmato il contratto con l'Hertha Berlino.Lugano è il sogno della dirigenza biancoceleste che non appena finirà l'avventura cinese si tufferà sul difensore ex Fenerbache. La settimana cinese ha significato molto per la comitiva biancoceleste. Tante emozioni hanno accompagnato tecnici, giocatori e dirigenti in una esperienza forse unica al mondo. Solo l'accoglienza che la città proibita ha riservato a Rocchi e compagni vale la candela. Il calore e l'entusiasmo della gente ha caricato la squadra ancor di più, ma da oggi la cornice non conta, c'è un solo obiettivo a cui pensare e questo obiettivo si chiama Supercoppa.

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