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I Sensi prendono tempo

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.Ma neanche ieri Unicredit e la famiglia Sensi hanno trovato un punto d'incontro sulle modalità della copertura in tempi brevi del debito di Italpetroli. Appuntamento rinviato ai primi giorni della prossima settimana. La tensione della banca aumenta con il passare delle ore: il pressing per la cessione della Roma trova resistenze da parte dei Sensi che vorrebbero continuare a guidare il club, come dimostrano le riunione operative della presidentessa insieme a Spalletti e i dirigenti. Unicredit chiede invece la definizione di un mandato a vendere la Roma da affidare a una banca d'affari (i Sensi si sono già rivolti a Mediobanca), con una serie di paletti fissati: prezzo di partenza dell'«asta» e messa in vendita dell'intero pacchetto di azioni controllate da Italpetroli (il 67%). Non è un mistero che la famiglia Sensi preferirebbe restare in società, almeno con una quota minima. Tra pochi giorni andrà trovata un'intesa, altrimenti si rischia lo scontro totale che tutti i soggetti impegnati nella vicenda vorrebbero evitare. Mediobanca lavora per evitarlo e lunedì incontrerà a Milano Vinicio Fioranelli, che continua a lavare su un affare che non ha mai accantonato. L'agente Fifa dovrà però fornire una serie di credenziali alla banca per convincere i Sensi a trattare con il suo gruppo la cessione della Roma. Altrimenti si passerà agli altri candidati: si attende una risposta anche di Francesco Angelini e resta sempre in piede l'ipotesi del coinvolgimento del fondo sovrano libico.

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