Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

L'Abruzzo riparte dai Giochi del Mediterraneo

default_image

  • a
  • a
  • a

Lafiaccola accesa nel capoluogo regionale ed accompagnata dai bambini di Onna. Lo stadio Tommaso Fattori, intitolato all'antico apostolo del rugby cittadino, teatro degli incontri degli azzurri del calcio nelle fasi preliminari del torneo. Tre simboli di una tragedia collettiva posti a testimoni di un'idea comune che impegna solidalmente le due località abruzzesi, l'Aquila e Pescara. Un'idea che sembra avere premesse forti, nuove rispetto alle fondamenta di una manifestazione a lungo mal gestita, esposta anche al rischio di un rinvio, e che trova invece dal cuore di una città calpestata e nelle energie di un gruppo di lavoro convinto di portare comunque a termine dignitosamente l'impresa organizzativa le premesse per una riabilitazione. Di questa idea, di come il sisma possa essere utilizzato per una sfida da giocare assieme, con una parete della sala conferenze dissestata dal terremoto a fare da sfondo e da richiamo tangibile alla drammaticità del momento, si è parlato ieri all'Aquila, nella Scuola della Guardia di Finanza. I Giochi del Mediterraneo sono dietro l'angolo, e il 26 giugno, giorno dell'inaugurazione, è qualcosa più di un richiamo alla realtà. Ne hanno parlato uomini di sport: Franco Carraro, membro del CIO, Mario Pescante, motore della ripresa organizzativa, Raffaele Pagnozzi, per conto del CONI e del consesso internazionale preposto ai Giochi. Con loro, due delle anime locali tra le più esposte dalle prime ore del sisma, Massimo Cialente, sindaco, e Gianni Chiodi, presidente regionale. Problemi, ancora molti. Ma gli impianti, compreso il lago di Bomba per canottaggio e canoa, sono a posto, e gli ultimi 12 milioni di euro stanziati ieri mattina dal governo, in aggiunta ai vari contributi regionali ed in una con il pareggio di bilancio, consentono di guardare con fiducia all'arrivo dei 4000 atleti, 840 dell'Italia, per un totale di 23 paesi. Per il cui alloggio, anche utile per la forza d'urto dei giornalisti attesi per il successivo G8, è già pronto il villaggio di Chieti. A.F.

Dai blog