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Tra sei giorni la Lega calcio, la Confindustria del pallone.

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Lapolitica sportiva italiana vive giorni decisivi. Dopo l'elezione di Giancarlo Abete alla presidenza della federcalcio - sfida senza avversari - le problematiche del nostro pallone stanno portando alla paralisi l'organismo istituzionale dei presidenti. La serie A e la serie B sono l'un contro l'altra armate e i messaggi di «pace» - per fortuna politica - non sembrano essere accolti. La serie A vuole un manager, Maurizio Beretta, giornalista, ma soprattutto ex direttore generale di Confindustria. Chi ha i soldi, chi gestisce il business del calcio tricolore, non vuole politici, ma tecnici che portino - in tempi di crisi - più soldi possibili alla causa. E non è un caso che la serie B, invece, contraria a questa spartizione, si affidi ancora alle capacità politiche di Antonio Matarrese. Ma la divisione non è solo sui candidati alla presidenza che dovrà essere decisa entro e non oltre il 30 aprile. Ci sono le regole che squassano senza - al momento - possibilità di soluzione e di mediazione, la A e la B. E dunque, senza un presidente eleggibile, l'idea di un commissario straordinario si fa largo. Anzi, per qualcuno è la soluzione scontata. Si è parlato di Carraro, ma l'ex capo del calcio ai tempi di Calciopoli ha detto basta. Anche su questo punto, poche idee e confuse. C'è poi, di lì a poco, la corsa per il Coni. Gli scenari sono molto più chiari rispetto alla Lega. Tre candidati, il presidente in carica Gianni Petrucci al suo eventuale ultimo mandato. Franco Chimenti, ex presidente della Lazio, gran capo del golf e grande oppositore di Pertucci dal lontano 29 settembre scorso. E Paolo Barelli, presidentissimo del nuoto, senatore del Popolo della Libertà dal lontano 2001, sceso in campo proprio in extremis, a poche ore dalla chiusure delle candidature. Gara apertissima e ad alto rischio di infiltrazione politica. Attenzione, non solo per lo scontato sillogismo Barelli-partito di Berlusconi. Intanto il senatore ex nuotatore ha dichiarato: «Se vinco, mi dimetto dal Senato». E poi, intorno a lui si coagulano forze trasversali: esponenti del Pd ed enti di promozione sportiva storicamente vicini alla sinistra come l'Uisp. Chimenti è convinto di vincere, Petrucci fa di conto e scopre che dovrebbe avere la maggioranza dei 79 elettori, Barelli incalza. Il sottosegretario con delega allo sport, Rocco Crimi ha dichiarato: «Il Governo è neutrale a questa contesa». Ma certo, quelle che si preparano per lo sport italiano, sono due settimane fondamentali e delicatissime per gli equilibri futuri.

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