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Del Potro, l'argentino che brucia le tappe

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Tuttaviale due partite che Del Potro ha giocato e vinto contro i primi due giocatori spagnoli, Rafael Nadal e David Ferrer, giustificano la sua presenza nei piani alti delle gerarchie tennistiche. L'anno scorso, nel fare i complimenti al nostro Simone Bolelli che contro Del Potro aveva vinto un incontro di secondo turno al Roland Garros, mi ero permesso di dirgli di tenere da conto quel risultato perché non gli sarebbe stato facile ripeterlo. Infatti Bolelli ha ritrovato Del Potro qualche settimana dopo al torneo di Stoccarda ed è stato sconfitto. Inoltre a fine stagione Del Potro era già entrato tra i primi dieci della classifica mondiale. Oggi è numero 7 ed essendo nato il 23 settembre 1988 è il più giovane tra i primi cinquanta. Prima di affrontare Nadal nei quarti di finale di Key Biscayne, Del Potro aveva incontrato il campione spagnolo in quattro occasioni senza mai riuscire a strappargli un set, questo per dare un'idea della rapidità dei suoi progressi.. L'altra sera Del Potro, un gigante di 198 centimetri, non si è accontentato di giocare uno stupendo primo set. In effetti quando Nadal ha vinto il secondo ed è andato in vantaggio per 3 a 0 e servizio nel terzo la partita sembrava finita. Lo deve aver pensato anche Nadal che per una volta deve aver staccato il piede dall'acceleratore. Ha sbagliato perché una volta rientrato in partita Del Potro ha sciupato tre match point senza avvilirsi al punto che nel tie-break ha travolto il primo giocatore del mondo Al tennis farà sicuramente bene l'allargamento del gruppo di testa. Nadal e Federer sono sempre i primi due ma l'anno scorso erano già stati avvicinati dal serbo Djokovic e dallo scozzese Murray, era si è aggregato questo Del Potro. A parte Federer, che ha comunque 27 anni, si tratta di giocatori nati tra il 1986 (Nadal), il 1987 (Djokovic e Murray) ed il 1988 (Del Potro). Qualche settimana fa in una conferenza stampa il presidente della Federazione Italiana ci aveva fatto sapere che Sergio Palmieri avrebbe parlato con i nostri giocatori a Miami nel tentativo di chiarire i malintesi che erano sorti alla vigilia dell'ultimo incontro di Coppa Davis. Non mi risulta che nel clima di entusiasmo e di attesa dei prossimi Internazionali, presentati ieri a Roma, si sia parlato i questo. Oppure dobbiamo considerare una bolla di sapone la commedia di Cagliari?

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