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Lazio in campo col tridente

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Quindi, ecco di nuovo il tridente, quello più offensivo del mondo, quello con Zarate e Pandev defilati sulle fasce più Rocchi in mezzo ad attirare i centraloni della Juve nella trappola per poi lasciare spazio agli incursori biancocelesti. Nessuna novità, non cambia il modulo, sempre il 4-3-3, cambia solo un interprete con Lichtsteiner che si riprende il posto che nelle ultime partite aveva occupato De Silvestri. Anche contro la seconda in classifica, contro la squadra più squadra della serie A, contro la coppia Amauri-Del Piero che fa paura solo a pensarla al cospetto di difensori distratti come quelli laziali. E invece Rossi insiste, scommette sul tridente come dimostra la prova effettuata ieri pomeriggio a Formello. Nell'amichevole contro la Sorianese, finalmente a porte aperte dopo la fine dei lavori nel quartier generale della Lazio, il tecnico ha consegnato di nuovo le chiavi del centrocampo a Ledesma e Meghni e soprattutto ha schierato insieme i tre attaccanti. Nel primo tempo sei reti, tre del macedone, due dell'argentino e una del capitano tanto per ribadire che lo schema offensivo va bene, eccome. Nella ripresa altre undici reti e una formazione totalmente nuova: in gol sono andati Foggia (2), Kolarov (2), Firmani (2), Brocchi, De Silvestri, De Nero e Mauri più un'autorete. Ma a giocare contro la Juventus saranno quelli che sono scesi in campo nel primo tempo che poi sono quelli di Reggio più il rientrante Lichsteiner.   Intanto Lotito continua a ribadire la sua fiducia per la sfida di domenica: «Non abbiamo nulla da invidiare alla Juve. Li affronteremo senza timori reverenziali, ma con la consapevolezza di trovarci di fronte una grande. Sicuramente alcuni giocatori bianconeri dimostrano in campo un grande senso di attaccamento, penso a Del Piero, all'ex Lazio Nedved che esprimono l'orgoglio di appartenere a un grande club, la stessa cosa che voglio inculcare ai miei giocatori e mi pare che i ragazzi stiano dimostrando sul campo di avere queste caratteristiche».

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