Riprenderà in primavera, o quasi, il ...

E dunque restano vive le discussioni sulle scelte più recenti di Marcello Lippi, e soprattutto sulla temporanea messa in disparte di Alex Del Piero, che nei giorni del Mondiale avrà trentasei anni, e sull'apparente disinteresse nei confronti di un possibile recupero di Francesco Totti, che si era chiamato fuori in tempi non sospetti. Spera in un ripensamento del capitano romanista soprattutto Angelo Peruzzi, new entry dello staff azzurro e da sempre acceso estimatore delle qualità del romanista, altro fattore il ritorno di Vito Scala. Differenti le angolazioni dalle quali prendere in esame la vicenda: una parla delle esigenze della squadra, l'altra dei vantaggi o degli svantaggi del giocatore, che comunque giocherebbe il suo terzo Mondiale a trentaquattro anni. Sia Totti, sia Del Piero, sarebbero i giocatori ideali se dovesse presentarsi, nel corso della competizione sudafricana, qualche partita delicata, di quelle sulle quali un fuoriclasse potrebbe lasciare un segno pesante. Però tutto questo prevederebbe una chiamata quasi per un part-time, di difficile gestione proprio per la personalità, straordinaria, degli interessati. Certo, fa bene Lippi a evitare convocazioni che non gli offrirebbero la minima indicazione, trattandosi di campioni che non hanno necessità di verifiche. Può darsi che si chieda a Totti di ringraziare Lippi per quanto ha contribuito al suo recupero dopo l'incidente, non so però se sarebbe un incentivo, per Francesco, appesantire la sua carriera con un ulteriore onere, fisico e psicologico. Anche perché, in sua presenza, l'Italia non romana e romanista saprebbe perfettamente chi mettere in croce, più di quanto potrebbe accadere a Del Piero. Meglio forse, ma è un parere personale, rivolgere maggiori attenzioni al Cassano che ha ritrovato il buonsenso e la voglia di giocare a pallone senza troppe dannose distrazioni, ma a lui sicuramentre Lippi non ha rinunciato, le amichevoli contano poco, almeno per ora.