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UDINE, Alberto Gilardino si è ripreso il posto che gli ...

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Uscito dall'anno nero Milan - solo 13 presenze dall'inizio con 10 gol e tantissima panchina, fino all'esclusione dalla lista per gli Europei - i 90' minuti giocati per intero a Cipro lo candidano ad occupare l'unico posto da punta centrale rimasto libero per mercoledì a Udine, contro la Georgia. Viste le condizioni di fisiche di Toni e le difficoltà incontrate a Larnaca dal tridente col doppio centravanti, è difficile immaginare che l'annunciato cambio di formazione di Lippi possa escludere Gilardino a favore di Toni: anche se il giocatore del Bayern è sempre nel cuore del ct, e per di più viene difeso dallo stesso Gilardino. «È una banalità dire che non possiamo coesistere - ha spiegato - Contro l'Olanda ad Amsterdam nel 2005 e contro la Germania prima dei Mondiali eravamo schierati insieme, e facemmo due gran risultati. Non lo dimenticate». Quella però era un'era fa, calcisticamente parlando. Una volta diventato Campione del Mondo, Gilardino ha infatti rischiato di esser cancellato dal panorama azzurro. Non fosse stato per la richiamata di Lippi, con tanto di gol nell'amichevole all'Austria lo scorso 20 agosto, la sua ultima rete in nazionale sarebbe stata vecchia di due anni fa, il 6 settembre 2006 al Parco dei Principi contro la Francia. Così il ragazzo di Biella nato in un giorno da predestinato - il 5 luglio dell'82, Italia-Brasile 3-2 - sintetizza la sua voglia di riscatto col più naturale desiderio di un calciatore nato per il gol: »Ora voglio segnare anche in nazionale«, dice, come se l'unico gol che conta fosse il prossimo. Mettere un segno su Italia-Georgia sarebbe la chiusura di un cerchio «Riscatto? Non so, certo l'anno scorso c'è stato qualche momento difficile - ammette Gilardino - lavori tanto, e poi non giochi mai. Non credo che il Milan si sia pentito di avermi ceduto alla Fiorentina, hanno tanti attaccanti. Nè io mi pento di essere andato lì tre anni fa: il Milan mi aveva fortemente voluto. Ora però alla Fiorentina sto benissimo. E di mio ci ho messo la forza di credere sempre in me stesso. Sì, ora sono più forte. Maledizione? Abbiamo avuto sfortuna, è davvero strano tre casi in 24 ore. Speriamo sia finita qui», dice Gilardino che sogna di segnare un gol decisivo per la nazionale già domani sera a Udine.

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