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Fa più male l'uragano d'acqua che si ...

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Nel sondaggio online della «Gazzetta» oltre il 90 per cento dei votanti accusa «i box», in particolare per la fallimentare decisione di non sostituire le gomme di Raikkonen in occasione del primo pit stop nonostante le previsioni meteorologiche minuto-per-minuto preannunziassero l'imminente scroscio poi rivelatosi fatale per il finlandese. Nel mondo in bianco e nero del tifo funziona così: se vinci sei un fenomeno e se perdi sei uno scemo. Poiché di tutto possono convincermi tranne che del fatto che al muretto della Ferrari siedano degli scemi, io penso che invece di perdere tempo a prendere a bacchettate sulle dita Stefano Domenicali e il suo staff sia assai più utile e istruttivo cercare di capire perché gente tanto in gamba abbia preso quella decisione. La prima risposta che mi viene in mente è la più ovvia: a chiedere di non cambiare le gomme deve essere stato il pilota. Poi però mi rendo conto che il team, guardando le previsioni, avrebbe potuto - forse dovuto - far cambiare idea a Raikkonen. Anche perché, imitando la McLaren, mal che fosse andata il finlandese si sarebbe ritrovato ad armi pari con l'inglese e con altri 40 giri a disposizione per tentare di scavalcarlo in pista. Invece la Ferrari ha avallato la scelta, decidendo scientemente di prendersi il rischio di sparigliare le carte con una mossa che equivaleva a scommettere che France Metéo sbagliava. Perché? Che bisogno ce n'era? Ed è l'unica risposta ragionevole a questa domanda che, da ferrarista, mi mette davvero in ansia. Perché scommesse tanto rischiose, di solito, le fanno soltanto le squadre che sanno di essere inferiori e di non avere altre chances per ribaltare i rapporti di forza. Dunque il vero mistero del Gp d'Inghilterra non sta nei motivi degli errori ferraristi ma in quelli dell'imprevedibile e schiacciante superiorità tecnica dimostrata per tutto il weekend dalla McLaren nei confronti delle F2008, fino a pochi giorni fa inarrivabili regine del campionato.

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