Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

I galletti sulla graticola ora pensano al complotto

default_image

  • a
  • a
  • a

Abbattuti i giocatori dopo la batosta con l'Olanda, resta il ct Domenech a darsi coraggio con qualcuna delle sue trovate. L'ultima è: perchè non imitiamo l'Olanda e mandiamo in campo i giovani francesi contro l'Italia? Henry è davvero avvilito, ha giocato stringendo i denti per il dolore alla coscia e non sa se ce la farà per martedì contro l'Italia: «niente alibi, se uno gioca vuol dire che è a disposizione - dice l'attaccante - io l'ho presa male, non accetto questa sconfitta. Non è la prima volta che ci troviamo in situazioni così delicate, dobbiamo uscirne da soli. Eppure - dice l'uomo che ha segnato di più con la maglia della nazionale - non abbiamo fatto una brutta gara, a parte l'inizio. Occasioni, gol mancati, uno preso su corner e uno su contropiede... poi vorrei dire che Robben è un campione ma se ci riprova cento volte quel tiro non gli entra mai». Non pensa all'Olanda, sa che può giocare con le riserve ma non polemizza: «noi facciamo la nostra partita e poi speriamo di avere una buona notizia alla fine». Intanto una notizia arriva da casa Olanda ed è la dichirazione di Ooijer che ammette di aver toccato il pallone con la mano sulla conclusione di Henry. Confessione che quindi da ragione alle proteste della Francia, che chiedeva il rigore in un momento in cui la partita sul 2-0 per l'Olanda. Se Henry riassume l'abbattimento della truppa, il generale Domenech - che è rimasto sveglio fino alle cinque del mattino a vedere e rivedere il video della sconfitta con gli olandesi - si fa forza e sorride. Arriva a dire che Italia-Francia è sempre la partita più appassionante: «è una di quelle occasioni che nessuno vuole mancare - dice il ct - io non vedo l'ora di esserci. Sono i motivi per i quali viviamo per il calcio: pressione, gente che ti vede, ti segue, soffre e vibra. Stavolta poi c'è un'altra partita contemporaneamente, è straordinario». Qualcuno gli fa notare che c'è nostalgia per un Italia-Francia di due anni fa, ben diverso da questo: «Berlino era il 9 luglio 2006, sono passati due anni, è un altro mondo, sono altri giocatori...bisogna guardare avanti, quella finale è un ricordo. Ma per me Italia-Francia ormai è diventata il mio derby». Per giocare questo super-match, Domenech non esclude di ricorrere a mani basse ai giovani: «perchè no? - dice - non ho ancora deciso. Ma anche se fossimo nella logica dell'ultima partita, perchè non dare la possibilità ai nostri giovani di provare il massimo livello?». In molti prendono questa come un pungolo ai titolari, apparsi davvero giù di tono, a cominciare dagli anziani e in particolare Lilian Thuram. Fra l'altro, un altro «anziano», capitan Vieira, ha messo nei guai il ct, che non ha voluto sostituirlo con Flamini prima dell'inizio del torneo e ora si ritrova un giocatore che stenta a recuperare e una risorsa in meno nella rosa. «Domenech ha sbagliato dall'inizio. Come si fa a non convocare Mexes e Trezeguet? Ora i risultati - ha detto l'ex difensore della Roma, Vincent Candela -danno ragione alla critica, ma sin dall'inizio era evidente che si trattasse di scelte sbagliate, poco intelligenti».

Dai blog