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Toni: Italia nella storia

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«Nonl'avevo visto, e non so se vogliono destabilizzarci. Ma sarà come prima dei Mondiali 2006: porterà bene anche questa volta», dice col sorriso l'attaccante, che in Germania vive e regna, grazie ai suoi 39 gol stagionali con la maglia del Bayern. Neanche la speculazione pubblicitaria sui vizi del Belpaese toglie il buon umore al numero 9 di Donadoni, convinto nel giorno del suo trentunesimo compleanno che sì, l'Italia può farcela. «Vincere un Europeo dopo aver trionfato al Mondiale è capitato alla Francia, nel 2000: se riesce anche a questa Italia, entra nella storia. E noi nella storia vogliamo starci», dice il centravanti modenese al culmine di una stagione di soddisfazioni personali. Merito di un anno al Bayern nel quale ha vinto il titolo Bundesliga e quello dei marcatori, 39 reti comprese le coppe, 42 se si aggiungono quelli azzurri. «Sono bei numeri. Li offre anche Del Piero, capocannoniere in Italia, e Borriello: speriamo solo di non aver esaurito tutti i gol, di averne in serbo qualcuno per l'Europeo», scherza poi un Toni in vena di battute («nuovo modulo? Basta che ci sto io dentro...»). Senza perdere l'umiltà del passato («il Pallone d'Oro? Non esageriamo, i Ronaldo e i Messi sono più forti, e se io smetto di segnare chi mi vuole più...»), Toni sa che l'Italia arriva da favorita a questo appuntamento: «Lo siamo d'obbligo, come campioni del Mondo: ci aspettano tutti al varco». La rivale al momento resta la Francia, avversaria di girone, anche se il numero 9 si augura di risolvere la qualificazione prima di ritrovare l'avversaria storica. «Saranno importanti le prime due partite - spiega - contro Olanda e Romania: spero di arrivare alla terza partita contro i francesi senza bisogno di punti per qualificarci». Toni ha le idee chiare su cosa fare: «Tornare in Italia? Ora non ci penso, voglio rimanere a Monaco. Ora aspetto la Champions». Pronto anche a un insolito fioretto pur di entrare nella storia: «Quanti gol all'Europeo? Uno vorrei segnarlo, ma per il resto conta poco: io voglio solo alzare la Coppa alla fine». I soliti italiani.

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