Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Federico Lo Giudice [email protected] Per Antonio ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Due uomini sui quali il commissario tecnico ha deciso di puntare e per farlo non ha esitato a «tagliare» gente come Pippo Inzaghi. Tra i 24 giocatori, che domenica si raduneranno a Coverciano, oltre a 14 campioni del mondo, spiccano anche i nomi di Chiellini, Montolivo e Aquilani. «Tutti e tre - ha detto Donadoni - si sono dimostrati all'altezza della situazione e, per completare la rosa, ho pensato a loro. Sono i giovani più interessanti». Anche su Cassano il ct ha le idee chiare e respinge il concetto che il barese sia una scommessa. «Basta parlare di rischio. Va bene a 16-17-18 anni. È finito il periodo degli azzardi. Antonio ha una grande occasione, sa cosa vuol dire stare in questo gruppo, e lui si adeguerà a questo. Non voglio più pensare al passato - ha affermato il ct azzurro - Tutto quello che Cassano è stato fino a ieri mi interessa poco. Deve azzerarsi in toto. Come tutti. Anche quelli che hanno vinto qualcosa devono azzerarsi e ripartire. Ci aspetta un grande obiettivo e dobbiamo concentrarci su questo. Se viviamo sui ricordi si innescano cose negative. Volevo una completezza di rosa. Ma sia chiaro, non ci sono riserve. Sono 24 giocatori che si giocheranno il posto». Quindi le risposte su Del Piero. «Ale non mi ha stupito. Quelle che sono le capacità di ogni singolo giocatore le conosco già. Del Piero ha avuto un momento di difficoltà fisica e superate quelle è tornato a esprimere quelle che sono le qualità». Il commissario azzurro spiega anche il perchè delle esclusioni di Oddo e Inzaghi. «Per Pippo non si tratta dell'età, ma di pura scelta tecnica. Mi dispiace per Oddo, che ha avuto un infortunio che l'ha condizionato». Scelte che preannunciano una nazionale camaleontica capace di adattarsi a seconda dell'avversario. Ipotesi che lo stesso Donadoni conferma. «In questi due anni la squadra ha dimostrato qualcosa, giocando in un determinato modo. Ma si può anche cambiare modulo, come è successo». Donadoni glissa solo quando gli si chiede dove potrà arrivare questa nazionale. «Non esiste un obiettivo minimo. Quando arriveremo in campo per la prima partita cercheremo di vincerla e così via successivamente».

Dai blog