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Se gioca così

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il capitano non serve

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Non bastano a riparare i danni la solita statura gigantesca di De Rossi, un ottimo Cassetti, quel Giuly forse troppo tardi in campo. Magra consolazione che, come le altre due rivali europee delle italiane, anche il Real Madrid cada, ma in Europa sarà un'altra cosa. Certo che ne ha di problemi, Roberto Mancini, quando deve guardare a un vicino impegno europeo, troverà un Liverpool imbufalito per l'eliminazione in F.A. Cup: ad Anfield per il colpaccio del Barnsley, squadra di terza serie. Si arrangia, poveretto, con i panchinari: che si chiamano, però, Suazo e Crespo, basta la doppietta dell'honduregno per archiviare la pratica Livorno e godersi il posticipo serale dall'alto di un comodo più undici. Non appena dal placido tran-tran emerge qualche insidia, l'Inter ingrana una marcia superiore e via, regalando anche momenti di grande spettacolo. Sontuoso Chivu: di lui, i commentatori osservavano come un giocatore così, felice unione di classe e duttilità, fosse il sogno di qualsiasi allenatore, sperabile non diventi un incubo per Spalletti, tradito dai diktat del bilancio societario. Anche l'Arsenal, prossimo avversario del Milan, ha lasciato la Coppa d'Inghilterra, batosta pesante però all'Old Trafford di fronte allo United, non è un risultato che possa lasciare tranquillo Ancelotti, che infatti a Parma ha tenuto in panca Pirlo (soltanto ripresa per lui) e Seedorf, i suoi due interpreti più importanti insieme con Kakà. Partita ufficiale numero mille per Paolo Maldini, tutti in piedi. Dopo il sabato di gala una domenica di meno illustre livello, il derby genovese seconda e ultima classica dopo Juve-Roma, occasione di riscatto per la Lazio.

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