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Marco Grassi Lo ammettiamo: avremmo ...

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Di una squadra che però ci ha provato, che era qui all'ultima partita a inseguire il treno dei sogni, in uno stadio dei sogni, nella competizione dei sogni. E se non ce l'ha fatta, non si può rimproverarle quasi niente, come ben capiscono i tifosi giunti da Roma, che incitano fino alla fine i giocatori in campo e inneggiano a Sergio Cragnotti presente in tribuna: non si dimentica il presidente del secondo scudetto. Zauri non ce la fa, gioca De Silvestri. La Lazio parte bene e riempie tutti di speranza. Mudingayi, peperino a destra, mette in mezzo più di un pallone interessante; al 9' Rocchi inventa un assist magnifico, da sinistra taglia dentro per Meghni che è bravo a presentarsi davanti a Casillas. E' un po' in offside, il francese, ma il guardalinee non vede. Che importa, dopotutto: lì figliuolo devi solo metterla dentro. La mette fuori: un esterno destro sciagurato. Il Real risponde: corner di Sneijder da destra al 10', Raul vola leggero e impatta di testa, Ballotta immobile, se Dio vuole il palo fa il suo dovere e respinge. E' uno squillo: occhio che l'autotreno sta arrivando e voi siete in mezzo alla carreggiata. Al 13' Robinho giostra a sinistra e appoggia dietro a Julio Baptista che si accentra e davanti a Ledesma fionda da 20 metri nell'angolo lontano una bordata forse imprendibile. 2' dopo altra batosta: Robinho crossa da sinistra e Raul, marcato alla bell'e meglio (Ledesma su di lui), stavolta prende in controtempo Ballotta e firma di testa il 2-0. La festa sugli spalti del Santiago Bernabeu è accompagnata da due striscioni in memoria di Gabriele Sandri esposti dai tifosi di casa.Gli uomini di Rossi riordinano le idee e si ripropongono. Al 21' Ledesma vede l'inserimento di De Silvestri a sinistra e lancia il compagno verso la porta avversaria: il terzino controlla, entra in area, ma quando sta per concludere arriva Pepe in scivolata a troncare azione e sogni di gloria. Ancora: Pandev riceve palla da uno sghembo retropassaggio di Diarra al 24', il suo diagonale di sinistro va sull'esterno della rete. Sembra che i biancocelesti possano provare a raddrizzare le cose. Sembra. Il Real invece non dà impressioni, direttamente fa quel che deve. Al 36' Van Nistelrooy (tenuto in gioco da De Silvestri) riceve da Robinho, elude Siviglia, vede lo stesso Robinho che irrompe al centro e gli appoggia il più facile degli assist: il brasiliano, in anticipo su Mudingayi, non può far altro che segnare. Nella ripresa ecco Baronio (per Ledesma) e - fronte Real - Guti e Robben. Quest'ultimo al 9' chiama Ballotta a un coreografico volo per deviare una conclusione da fuori area. Il ritmo cala, la Lazio trova serenità, Baronio dà ordine e geometrie. E nel finale vien fuori tutto l'orgoglio dei ragazzi di Rossi, costantemente nella metà campo avversaria: al 36' Mutarelli dà in profondità per Rocchi, che da destra prova un cucchiaino su Casillas. La palla andrebbe larga, Pandev in scivolata la mette in gol (sbattendo con l'anca sul palo e dovendo lasciare il posto a Makinwa). Non è ancora finita: in pieno recupero Pepe tocca di mano, c'è un rigore per la Lazio. Tira Rocchi, Casillas para, ma il concetto non cambia: per i biancocelesti un congedo dalla Champions pieno di onore e dignità.

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