Amnesie e liti le avversarie
da temere
Avremmo potuto ottenere di più dei due punti in tre partite racimolati in campionato se non avessimo avuto distrazioni fatali o amnesie improvvise che ci sono costate care. Per non parlare poi della sconfitta immeritata subita a Manchester. Il punto è proprio questo: se quegli stessi errori li avessimo fatti contro squadre di minor livello, come ad esempio Livorno, Siena o Catania, piuttosto che contro Juventus, Fiorentina e Inter, il risultato finale sarebbe stato lo stesso? Con tutto il rispetto delle piccole squadre, penso proprio di no. I risultati danno la tranquillità e la serenità e in un altro momento anche la polemica tra Spalletti e Panucci avrebbe avuto nei media un risalto e un'importanza diversa, per non parlare della ciclica voce su un possibile trasferimento in Francia di Amantino a gennaio. «Addà passa a nuttata», come diceva il grande Eduardo De Filippo in Napoli milionaria. Un messaggio di speranza che aveva radici molto più profonde e di intenso valore filosofico e umano, ma che mi piace accostare al momento delicato che sta attraversando la squadra di Spalletti, perché la Roma rappresenta un raggio di sole nelle tenebre di questo calcio.
Dai blog
Generazione AI: tra i giovani italiani ChatGPT sorpassa TikTok e Instagram
A Sanremo Conti scommette sui giovani: chi c'è nel cast
Lazio, due squilli nel deserto