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Clamorosa sconfitta a Crotone con due gol subiti in apertura

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Inutile assalto nella ripresa. Doppio palo di Calaiò. Domani la Juve

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Il Napoli cade. Il Napoli non sa più vincere: due pareggi e una sconfitta nelle ultime tre giornate. Tanto di cappello al Crotone che terzultimo in classifica non ci sta a fare la vittima sacrificale e, reattivo e concentrato, presenta all'incasso il credito che vantava dall'andata. Il Napoli pigro e distratto non riesce a riacciufare il risultato. Nel primo parziale il reparto difensivo partenopeo gioca alle belle statuine e Sedivec all'8' e Giampaolo, dieci minuti dopo, firmano l'uno-due che annichilisce gli ospiti. Il 10 rossoblu sembra tarantolato: prima con un passaggio filtrante serve il compagno che dribbla sia Maldonado sia Iezzo per la rete dell'inaspettato vantaggio, poi con un destro in diagonale infila l'estremo difensore partenopeo. Giampaolo, forse il migliore dei suoi, non dimostra le sue oltre 30 primavere ed esce tra gli applausi. Reja corre ai ripari: Trotta, esterno di centrocampo, al posto di Cannavaro, difensore puro che spesso si fa saltare, e ridisegna il reparto difensivo, disastroso, arretrando Rullo e Grava, Maldonado e Giubilato centrali, mentre Domizzi resta a centrocampo. Poi l'azzardo: il Napoli si sbilancia del tutto in attacco con il tridente offensivo: De Zerbi, Bucchi e Calaiò. Proprio quest'ultimo si divorerà il pallone del pareggio Al 41' del primo tempo le distanze si accorciano, ma grazie ad un'autorete sfortunata di Zamboni in mischia. De Zerbi, sempre pericoloso su punizione, mette in mezzo dalla trequarti e deviazione diabolica del calabrese. Carbone in settimana ha caricato a dovere i suoi ragazzi perché mai domi ci provano fino alla fine a costo di aprire praterie al contropiede della corazzata napoletana. Diverse le possibilità di andare sul tre ad uno. Il Napoli prova la rimonta, specie con Calaiò che su azione confusa da angolo colpisce due volte il palo: di testa e di sinistro, ma il due a due non arriva. La partita cresce con il passare del tempo, diventa vibrante e accesa, da un momento all'altro potrebbe arrivare un gol sia da un fronte che dall'altro, ma alla fine vincono con merito e lode i padroni di casa a cui va la supremazia territoriale. Domizzi in ruolo di playmaker basso non ha convinto. Lui e Bucchi non in giornata hanno condannato il Napoli. Il patron Aurelio De Laurentiis festeggia con amarezza le 100 gare da presidente. Fortuna vuole che il Genoa non ne approfitti, battuto sul finale dal Cesena. Risultati che fanno sorridere l'armata juventina. Domani i bianconeri possono tentare la fuga ospitando nel posticipo la modesta Triestina.

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