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Delusione dai tuffi

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Mancano le imprese della Cagnotto

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Il programma prevede prima la finale del sincro donne dal trampolino dei tre metri, poi, in serata, la piattaforma maschile. Le qualificazioni della mattina sembrano suggerire buone sensazioni, con la coppia formata da Noemi Batki e Francesca Dallapé che centrano la finale, così come Dell'Uomo. Con l'obiettivo minimo raggiunto si può cominciare a ragionare in termini di medaglie, anche se il nome degli avversari in gara non lascia per niente tranquilli. Le prime a capire che non sarà facile per niente sono le ragazze del sincro. La Batki, italiana natia di Budapest, e la Dallapé si conoscono bene, si tuffano insieme sin dagli Europei juniores, e questa intesa emerge sin dagli obbligatori. Ma, come noto, la differenza la fanno i tuffi liberi, quelli con i coefficienti alti e alla fine della prima tornata l'Italia è sesta. Posizione confermata dopo il secondo libero, un doppio salto mortale e mezzo indietro carpiato pagato con oltre 62 punti, ma non basta. Alla fine non riusciranno ad andare oltre la sesta piazza, con il podio che vede la Russia più in alto di tutti, seguita da Germania e Ucraina. Notizie migliori non giungono dalla finale della piattaforma dove Francesco Dell'Uomo, fresco bronzo nel sincro, non riesce a ripetere l'ottima prestazione di sabato. L'azzurro non è mai preciso come dovrebbe, almeno come lo sono i suoi avversari in finale, gente del calibro di Galperin, Milyalyev e Meyer, tutti atleti che possono competere con i cinesi senza sfigurare. Questo complica le cose e per Francesco la finale si rivela una lotta nelle zone basse della classifica. Chiuderà ottavo con Galperin sul tetto d'Europa e posti d'onore per Germania e Ucraina. Il bilancio di questi europei, almeno per ciò che riguarda le medaglie, è deficitario rispetto a Madrid. Sei furono gli allori nel 2004, quattro quelli ottenuti in questa edizione, tutti bronzi. Intendiamoci, l'avventura ungherese, per l'Italia dei tuffi, non è assolutamente fallimentare. Le medaglie giunte nei primi giorni avevano fatto sperare in qualcosa di più e se proprio volessimo ridurre il tutto alla pura statistica, mancano all'appello le medaglie della Cagnotto, due a Madrid e d'oro per giunta, e la medaglia dalla piattaforma di Valentina Marocchi. Tania è tornata distrutta dall'America e lo strappo al polpaccio proprio in prossimità delle gare importanti, ha influito in modo determinante. Valentina ce l'ha messa tutta ma per ambire ad una medaglia, anche se europea, lei deve fare la gara della vita e non l'ha fatta. C'è di buono che in questa stagione non saranno costrette a trasvolate oceaniche per allenarsi, vista la disponibilità del nuovissimo impianto di Trieste. Il tempo per recuperare c'è, le occasioni pure. Bisogna solo farsi trovare pronti. Ale.Mor.

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