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di DOMENICO LATAGLIATA PINZOLO — Primo giorno di ritiro a Pinzolo per la Juve, con Ibrahimovic e Nedved ...

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Il destino però si decide altrove: a Roma, certo, dove probabilmente oggi saranno ufficializzate le sentenze di secondo grado. Nel frattempo ieri a Torino, al termine di un vertice tenutosi presso il Comune di Torino, John Elkann ha tranquillizzato i tifosi: «Non vendiamo la Juve». E poi: «L'anno prossimo giocheremo al Comunale, dove è stato fatto un lavoro eccellente. Ci proponiamo di giocare le nostre partite interne», anche se l'ufficialità delle decisioni bianconere è stata rinviata a lunedì prossimo, quando si terrà una riunione operativa proprio in tema stadi. Già sapendo, a quel punto, in quale serie la Juve dovrà giocare. Cobolli Gigli, il presidente: «La sentenza condizionerà le nostre scelte. Questa sarà una settimana cruciale per capire i nostri destini. Una B senza penalizzazione o una serie A con penalizzazione sarebbero una soluzione accettabile, come ha detto il nostro avvocato Zaccone. Siamo realisticamente fiduciosi, certi che la linea difensiva dei nostri legali sia quella giusta. Un eventuale ricorso al Tar? Lo prenderemo in esame: prima però vediamo la sentenza, poi decideremo come muoverci». Anche Pessotto è in ansia per le sorti bianconere. «Vorrei vedere in diretta televisiva la sentenza d' appello che riguarda la Juventus» ha chiesto ieri dal reparto di rianimazione dell' ospedale Molinette di Torino. Nel frattempo i tifosi sognano scenari di gloria, chissà poi perché. Secondo il 62% dei partecipanti a un sondaggio lanciato da www.juventus1897.it, la corte d'appello confermerà la retrocessione ma con una penalizzazione ridotta: quindici o al massimo diciotto punti anziché i 30 del primo giudizio. Il 26,4% pensa addirittura che la Vecchia Signora possa ritrovare posto nella massima serie. Solo l'8,71% pensa invece che saranno confermate le sentenze di primo grado, mentre il 2% è convinto che ci sarà un inasprimento della sanzione. In questo caso, la minaccia è quella di un «boicottaggio totale», a cominciare dai contratti con le pay-tv. Meglio badare al concreto, a uno striscione presente ieri a Pinzolo («I giocatori partono, gli uomini restano») fatto immediatamente togliere dalla sicurezza e a una dichiarazione di Mino Raiola, agente di Ibrahimovic secondo cui «A queste condizioni (contratto da 1.7 milioni fino al 2008, ndr) Zlatan non rimarrà sicuramente a Torino». Così va la Juve, in data 24 luglio. Oggi, giorno della sentenza, potrebbe andare anche peggio.

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