Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Decima tappa a Pelizzotti, Basso resta in maglia rosa

default_image

  • a
  • a
  • a

La vittoria che gli cambia la carriera, che a 28 anni lo proietta finalmente in una dimensione più consona al suo talento, che pone la Liquigas di Di Luca in una posizione privilegiata tra coloro che devono inseguire Basso: con due punte come l'abruzzese e il friulano, sarà possibile orchestrare delle tattiche ambiziose. Di contro, la Lampre di Cunego vive un'altra giornata negativa, l'ennesima. Andiamo con ordine. Nella Termoli-Peschici, decima tappa del Giro e ultima prima del secondo giorno di riposo, era assodato che il finale accidentato avrebbe respinto gli sprinter. Quindi due le soluzioni: fuga da lontano, oppure epilogo coi migliori scattisti a battagliare (e quindi Bettini, Di Luca, Cunego, Mazzanti). La fuga, in effetti, è partita: al km 62 si sono messi in viaggio 16 uomini, tra i quali gli italiani Lombardi e Vanotti. Sulla salita di San Giovanni Rotondo (110 all'arrivo) si sono accodati anche Pellizotti e Wegelius (entrambi Liquigas), e poi Efimkin, Pinotti e Krauss. 21 uomini in totale, e il margine è cresciuto fino a lambire i 6'. La Csc di Basso, figurarsi, lasciava fare: a Ivan non dispiaceva che i fuggitivi arrivassero a destinazione, togliendo i preziosi abbuoni del traguardo a Cunego e Di Luca. La Quick Step di Bettini, già spolpata dal lavorone di lunedì, si è presa un giorno di pausa. La Gerolsteiner di Rebellin non si è proprio vista. La Liquigas aveva due uomini davanti, e quindi non toccava a lei inseguire. Chi restava? La Lampre, e infatti dal km 110 (80 alla conclusione) gli uomini di Martinelli si sono messi in testa al gruppo tirando a tutta per annullare la fuga. La Lampre ha recuperato in breve (sulla salita di Monte Sant'Angelo) 2', ma poi nella Foresta Umbra s'è persa: troppe curve, troppi saliscendi, troppo sfavorevole agli inseguitori il terreno. E allora, in barba agli sforzi dei gregari di Cunego (spremuti per niente fino), i fuggitivi sono andati fino all'arrivo, con uno scatenato Calzati (francesino promettente) a dettare spesso i tempi e con una bella azione solitaria di Merckx figlio negli ultimi 15 km. Ripreso proprio sull'erta finale di Peschici, a 150 metri dal traguardo, il belga in lacrime ha guardato Pellizotti (che l'aveva superato) tagliare il traguardo in un'esplosione di felicità. Il gruppo è arrivato a 3'20". Ora il friulano è risalito al quarto posto in classifica, a 2'05" da Basso, e sarà una pedina importante al servizio di Di Luca sulle salite. Oggi si riposa, domani si riparte dalla crono di Pontedera in cui Basso proverà a dare un'altra mazzata.

Dai blog