Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

di DOMENICO LATAGLIATA TORINO — Tre aggettivi che calzano a pennello agli juventini di questi giorni? Arrabbiati, Suscettibili.

default_image

  • a
  • a
  • a

Silenzio stampa, in pratica. Per riportare serenità e dare le giuste soddisfazioni a chi è innamorato del bianconero: lo stesso era già accaduto l'anno scorso, tutti chiusi nella torre d'avorio in attesa di vincere il titolo e dare libero sfogo a gioia e contentezza. Adesso sta succedendo la stessa cosa, ma l'impressione è che la seconda uscita dall'Europa che conta fin dai quarti di finale possa lasciare strascichi diversi: il gruppo è nervoso, dello scudetto che arriverà pare importi poco o nulla ad alcuni tra gli stessi giocatori. E ancora: va bene dichiararsi infastiditi per «l'aggressione verbale di mercoledì» - come l'ha definita lo stesso Moggi -, ma proprio non si capisce che senso abbia avuto non comunicare ieri nemmeno l'elenco dei convocati in vista del posticipo di questa sera contro la Fiorentina. Suscettibilità e permalosità, appunto. Così, nella roccaforte del Centro Sisport che ha ormai dissuaso anche i più fedeli tifosi dal recarsi a spiare da improbabili buchi pillole di allenamento, Capello ha preparato ieri la sfida alla squadra di Prandelli. In mancanza di conferme ufficiali, va comunque preso atto che non hanno giocato la partitella Emerson e Trezeguet, neppure scesi in campo. In compenso, Del Piero è stato schierato al fianco di Ibrahimovic ed è apparso recuperato e pronto a giocare dall'inizio: strano anche questo, a dire il vero, dal momento che mercoledì non è stato ritenuto idoneo neppure per andare in panchina. Per il resto, con Cannavaro squalificato, la difesa dovrebbe essere formata da Zebina, Kovac, Thuram e Zambrotta, il centrocampo da Camoranesi, Vieira, Giannichedda e Nedved. Se poi nella testa di Capello sarà frullato altro, lo scopriremo solo in serata. Di sicuro, non si vede come una Juve pur spompata e con i nervi a fior di pelle (nove espulsioni dall'inizio dell'anno, quattro negli ultimi dieci giorni) possa perdere il campionato: nove punti di vantaggio con sei giornate da giocare appaiono dote impossibile da sperperare, anche perché il Milan ha abdicato di suo e avrà la testa più alla doppia sfida con il Barcellona (beato lui) che ad altro. Il calendario poi parla chiaro: dopo i toscani, la Juve affronterà Cagliari, Lazio, Siena, Palermo e Reggina: formazioni con traguardi diversi e tutti importanti da raggiungere, ma certamente non formazioni di primissima fascia. Oggi, intanto, sarà curioso verificare l'atteggiamento del pubblico amico: qualcuno ha fatto sapere che c'è da attendersi altra contestazione, altri hanno gettato acqua sul fuoco. Per quel che se ne capisce, i tifosi più caldi sono arrabbiati anche per altre questioni (caro biglietti, giocatori mai sotto la curva a salutare, rapporti difficili con la società) e non hanno esitato a cogliere la palla al balzo per rendere esplicito il loro malcontento.

Dai blog