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di ALESSANDRO AUSTINI HA trascorso un anno con la testa rivolta più alle aule giudiziare che al campo.

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Ma tutto questo non basta ad accontentare Mexes. «Non sono soddisfatto — racconta il francese — di quanto ho fatto qui, devo dimostrare ancora tanto. Non vorrei che questo periodo durasse solo due mesi». La sua metamorfosi rispetto alla scorsa stagione rispecchia la trasformazione radicale della squadra giallorossa. «Abbiamo le capacità per fare grandi cose. Sono cresciuto grazie all'appoggio della mia famiglia e a Spalletti. Senza dimenticare Baldini, che mi ha portato qui a Roma: se vesto questa maglia è merito suo. Ultimamente mi ha chiamato un paio di volte per complimentarsi». La scorsa stagione in molti nutrivano forti dubbi sulle capacità tecniche del transalpino. A tal punto che la società stava per cedere alle avances del Liverpool, pronto ad acquistare il difensore. Ma Mexes non ha mai avuto dubbi: Roma e la Roma faranno parte della sua vita per molto tempo. «Non ho mai pensato di mollare, nè di aver sbagliato a venire a Roma. Sapevo che sarebbe stato difficile ma ora sono sulla strada giusta. Voglio rimanere qui più a lungo possibile e spero di valere più dei sette milioni che la Roma ha speso per acquistarmi. All'inizio è stato difficile, non ero abituato alle contestazione e ho avuto un po' paura. Ora è giusto dimenticare lo scorso anno che è stato comunque importante: nei momenti difficili si impara molto». Domani la squadra di Spalletti, battendo l'Empoli, entrerebbe nella storia del calcio italiano. «Tra di noi è normale che si parli del record visto che siamo vicini ad eguagliarlo. Vogliamo provarci e ce lo meriteremmo. Nella gara di andata ad Empoli abbiamo perso nonostante fossimo in superiorità numerica quindi non sarà una gara facile». Dopo la «cura Spalletti» nulla sembra precluso alla squadra giallorossa. «Ho conosciuto pochi tecnici bravi come lui. Spalletti mi ha dato tanto sul piano tattico e tecnico e sarebbe bello se rimanesse ancora tanti anni. Ha dato fiducia alla squadra: nessuno di noi credeva di poter conquistare questi risultati e di creare un gruppo così unito». A Trigoria si respira un'aria nuova. «Di questa squadra — confida Mexes — mi piace lo spirito: ci alleniamo con gioia e divertendoci. L'ambiente così caldo ci aiuta a conquistare i risultati». La tifoseria attende con ansia il derby. Mexes, però, non ci pensa ancora. «C'è prima l'Empoli, poi il ritorno con il Bruges. Della Lazio non voglio parlare, non mi importa niente. Di Canio ha detto che è disposto a perdere 7-0 pur di vincere il derby? Contento lui...». Con Chivu forma una coppia formidabile che può garantire un futuro solido alla retroguardia giallorossa. «Sto bene con lui, come con gli altri. Spero di giocarci insiema per tanti anni. Quest'anno il reparto arretrato funziona meglio perchè siamo in undici a difendere». Continuando di questo passo Mexes potrebbe riconquistare anche la Nazionale. «Non divento di certo matto per andare ai Mondiali. Per ora penso a dare il massimo con la Roma. Poi, se arriveranno i risultati, arriverà anche la Nazionale». Il ct francese Domenech è avvertito.

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